Transizione demografica: le ragioni della denatalità secondo gli italiani

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Il programma di ricerca e comunicazione promosso da Agi e Censis e denominato

“Diario dell’innovazione” ha, nel corso degli anni, indagato e monitorato i principali ambiti innovativi della società italiana. Sono state prese in analisi le reazioni ai nuovi schemi di produzione e consumo di beni e servizi, rilevate le nuove opportunità che si venivano a creare e sottolineate le eventuali esternalità che l’avvicendamento tecnologico inevitabilmente determina.

Questo nuovo rapporto si concentra su un tema che ad un primo sguardo potrebbe sembrare avulso rispetto all’idea di innovazione ma che in realtà è intimamente collegato alla capacità del sistema Paese di continuare ad innovare in tutti i campi e a giocare un ruolo da protagonista sui mercati globali: la transizione demografica.

La portata e la pervasività dei fenomeni demografici in atto nel nostro Paese, soprattutto se confrontati con quelli che avvengono contemporaneamente in altri paesi anche europei, è tale da impattare in maniera significativa sia sul sistema di welfare che sull’assetto produttivo ed il mondo economico in generale.

Eppure il “declino” demografico in atto, la denatalità che ha raggiunto livelli preoccupanti e l’invecchiamento progressivo della popolazione non sono temi che rimangono a lungo nel dibattito pubblico e nell’agenda politica pur rappresentando uno dei fenomeni strutturali più studiati e su cui è (relativamente) più semplice fare previsioni. E anche quando questi fenomeni emergono nel dibattito pubblico appare ben poco diffusa la consapevolezza del ruolo che rivestono, della loro interdipendenza con i fenomeni sociali ed economici, così come, e a maggior ragione, dell’importanza di politiche che tengano conto della loro rilevanza.