Trasporti: Bersani, serve piano tariffario moderno, oltre a Tav altre priorità

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Intervista di Pier Luigi Bersani a Radio Radicale su Tav, governo, Olimpiadi, autonomia

Autonomia. Prima o poi anche il governo dovrà fare i conti con la realtà. Se parliamo di autonomie il tema è certo il possibile danneggiamento del sud, ma c’è un problema che viene ancora prima: non possiamo avere uno Stato Arlecchino, non esiste in nessun posto al mondo che il ministero – che so – dell’istruzione debba avere a che fare con una ventina di regimi diversi. Non può esistere. Prima o poi dovranno fare i conti con questo.
Europa. Penso che Bruxelles ci rifletterà dieci volte prima di cacciarsi in una procedura di infrazione per debito – mai fatta – con un grande paese. Però bisogna metterla anche in condizioni di poterci dare una mano: non puoi andare là raccattando un po’ di miliardi sul 2019, tutti una tantum, quando ti stanno dicendo che la traiettoria è fuori strada, che devi aggiustare strutturalmente i conti e dire qualcosa sui prossimi anni. Cerchiamo almeno di non irritarli. Non puoi mettere spese permanenti e incassi una tantum, lo capisce qualunque assessore al bilancio di qualsiasi comune.
Tasse. L’Istat sta dicendo che la pressione fiscale in questo trimestre è aumentata. E qui emergono i due problemi che abbiamo: il record dell’evasione fiscale in Europa – e questo lo sa l’Europa e lo sanno tutti – e l’insostenibilità del carico fiscale per chi non riesce a sottrarsi al pagamento: vanno affrontate tutte e due, non certo con la flat tax, ma lavorando per combattere l’evasione e per rendere più leggero il fisco sul lavoro, sulle pensioni.
Autostrade. Mi pare si metta insieme il tema della revoca delle concessioni con quello del nuovo sistema di tariffe. Non vorrei che in questo pateracchio andassero addosso all’Autorità di regolazione dei Trasporti che sta facendo perbene e seriamente il suo mestiere e il suo dovere. E nel suo dovere c’è anche quello di produrre un sistema tariffario razionale, moderno e trasparente. E io aggiungo che chiunque si occupi di strade deve sapere che è meglio uscire dalle nebbie. Vero che c’è il tema di Alitalia, ma non si può scambiare Alitalia con un sistema di tariffe che non quadra. Non confondiamo il burro con la ferrovia: Alitalia è un problemone da sempre e mi sembra che lo si stia affrontando più con rinvii che con altro. Ma il sistema autostradale deve avere una traiettoria di aggiustamento. Questo non c’entra niente con revoche di concessioni o altro, è un’altra partita.
TAV. Mi pare che stia ripartendo. Ce la paga a metà l’Unione europea, è sostanzialmente un ammodernamento del sistema europeo di trasporto su ferro per consentire alle merci che viaggiano in galleria di andare a 130-140 all’ora e non a 70-80 e ai passeggeri di andare a 250. Io credo che sia ora di occuparsi anche di altre priorità per le infrastrutture. A proposito di ammodernamento, la prima dovrebbe essere il Brennero, e l’altra è creare un effetto urbano attraverso un rapporto infrastrutturale moderno fra le città del sud: Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo. Queste sono le vere priorità.
Olimpiadi. Non è da sottovalutare un’obiezione che fatta nei giusti termini è sensata. Attenzione che queste grandi iniziative possono portare successivamente anche guai dal punto di vista della sostenibilità finanziaria. Questo deve servire come ammonimento a stare molto attenti a fare le cose perbene. Gente come Sala, Giorgetti, Zaia, penso sappiano tenere molto conto di questo, però non minimizziamo gli elementi necessari di attenzione sia sul piano delle procedure che dei finanziamenti. Perché in queste operazioni c’è sempre un grande beneficio per l’immagine e le infrastrutture di una città ma molto spesso quegli stessi comuni e il paese li pagano successivamente. Ma, senza banalizzare, non arrendiamoci all’idea che non si possano fare le cose perbene in Italia.
M5S. Prevarrà l’idea di provare a continuare in loro se sarà possibile. E’ una volontà che hanno tutti: Europa, Salvini e Cinque stelle. Il problema è che a volte vorresti correre ma ti trovi nelle sabbie mobili. Poi per i 5 Stelle c’è il problema politico. Io non mi metto nella loro discussione interna, ho sempre rispettato tutti: ma Fico dice una cosa molto normale: quando c’è un problema bisogna discutere e non può bastare discutere in rete. Questo è una legge universale della politica, se non si accetta questo non si sta facendo politica ma un’altra cosa.