Tunisia, un manifestante morto e centinaia di arresti: il Governo chiede la fiducia in Parlamento

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Centinaia di manifestanti hanno marciato sul Parlamento tunisino, protetto da un ingente spiegamento di forze, mentre era in discussione la mozione di fiducia sul rimpasto di governo. È la più grande manifestazione da quando sono iniziate le proteste contro la disuguaglianza e gli abusi della polizia da un mese a questa parte. La polizia in tenuta antisommossa ha fermato i manifestanti, impedendo loro di raggiungere il palazzo del Parlamento, effettuando centinaia di arresti senza che al momento vi siano notizie di scontri gravi come quelli che hanno luogo ogni notte da più di una settimana e che hanno portato alla morte di un manifestante. “Il governo che usa la polizia solo per proteggersi dal popolo non ha più legittimità”, ha detto un manifestante, Salem Ben Saleh, che è disoccupato. Le proteste sono scoppiate questo mese nel decimo anniversario della rivoluzione tunisina del 2011 che ha ispirato la primavera araba e ha introdotto la democrazia. La paralisi politica e il declino economico hanno inacidito molti tunisini sui frutti della rivolta. In Parlamento, il primo ministro Hichem Mechichi ha proposto un nuovo gabinetto, una mossa che il presidente Kais Saied ha respinto lunedì come incostituzionale. Lo stallo politico in Tunisia dalle elezioni del 2019 ha paralizzato i suoi sforzi per affrontare i problemi economici incancreniti, con entrambi i finanziatori stranieri e il principale sindacato del lavoro che chiedono riforme. L’anno scorso, anche a causa della pandemia globale, l’economia tunisina è scesa di oltre l’8%, con il deficit che ha superato il 12% del prodotto interno lordo, spingendo il debito pubblico a più del 90% del PIL. Manifestante morto a Sbeitla È morto in ospedale, dove era ricoverato in terapia intensiva, un giovane manifestante tunisino rimasto ferito durante le manifestazioni a Sbeitla, nel governatorato di Kasserine. Lo ha riferito il direttore regionale della sanità di Sousse, Mohamed Ghodhbani, secondo quanto riporta la stampa locale, che ha identificato la vittima come Haykel Rachdi. Il giovane era ricoverato all’ospedale universitario, Sahloul, dove era stato portato, come hanno riferito i genitori, dopo essere rimasto ferito alla testa durante le proteste.