Ufficiale: l’educazione finanziaria aiuta ad arrivare alla fine del mese

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Le rilevazioni del comitato ministeriale EDUFIN, condotte attraverso la Doxa, confermano le indicazioni di massimi esperti come il Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi e indicano che l’alfabetizzazione sui vocaboli della finanza deve, una volta per tutte, fare parte di ogni politica economica oltre che educativa del Paese

L’educazione finanziaria deve a pieno titolo entrare nella politica non soltanto educativa ma anche economica del Paese. Un maggiore livello di conoscenze sul versante della gestione di un bilancio domestico o aziendale – due aspetti che spesso si sovrappongono in una realtà come quella italiana fatta di imprese a conduzione individuale o familiare garantite da patrimoni personali – aiuta ad arrivare alla fine del mese più agevolmente di quanto non accadrebbe in assenza di tali nozioni.
L’indagine che la società di sondaggi Doxa ha realizzato, su incarico della comitato ministeriale EDUFIN, prendendo a riferimento un campione rappresentativo di cinquemila famiglie, ha messo in evidenza che – in caso di carente alfabetizzazione finanziaria – meno di tre italiani su dieci riuscirebbero a fare fronte a una spesa imprevista di duemila euro da coprire nell’arco di un mese, ma tale rapporto sale a 5 su dieci in presenza di adeguati livelli di preparazione in materia. Educazione finanziaria che diventa importante, proprio al fine di accedere ad aiuti e sostegni, anche sul versante della corretta informazione in merito agli strumenti istituiti dal governo e dalle varie amministrazioni pubbliche, centrali e locali, per fare fronte all’emergenza da coronavirus: soprattutto in un contesto come quello italiano dove il 50% degli interpellati dichiara di basarsi su fonti Istituzionali per trarre sostentamento in questa particolare fase.
Le scelte finanziarie di famiglie e imprese al tempo del covid diventano l’elemento di differenza per saltare oltre l’ostacolo e impedire che il blocco totale o parziale di molte attività porti all’azzeramento di riserve risparmi.
Si ribadisce la bontà delle intuizioni del Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi – il quale prima della pausa di ferragosto ha fatto pervenire in ottica di reciproca stima al Sottosegretario economico Alessio Villarosa copie dei propri manuali editi da Aragno (utilissimi in vista anche di manovre d’autunno che puntino alla ripresa e a usare i fondi europei per l’Italia) – ossia che l’educazione finanziaria dovrà costituire, quale che sia l’organizzazione del prossimo anno scolastico (di ritorno fisico nelle classi o su piattaforma web), una certezza necessaria nella didattica 2020-2021. Perché se già essa era importante nella crisi del 2007, adesso diventa vitale nella stessa misura dell’alfabeto e delle infrastrutture che ricucirono il Paese dopo il 1945.