UN ALTRO COLPO ALLA SANITÀ PUBBLICA LIGURE

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Madre e figlio. Il legame più sacro, che va oltre la gestazione e resta indissolubile anche senza cordone ombelicale. Ecco, ci eravamo illusi. Pensavamo che la ghigliottina della giunta Toti sulla sanità pubblica avrebbe risparmiato la maternità, proteggendo mamme e nascituri. Purtroppo ci sbagliavamo.
La giunta Toti ha chiuso il Punto Nascite e i reparti di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Il pronto soccorso pediatrico, privato del punto di osservazione breve, è stato trasferito nel pronto soccorso generale dello stesso ospedale. Questa scelta ha scatenato le proteste dei nostri concittadini. In pochi giorni, più di 4700 persone hanno firmato l’appello al presidente Toti, lanciato da Simone Gaggino su Change.org, per chiedere di ripristinare il servizio. Le conseguenze rischiano di essere gravissime. L’ospedale di Pietra Ligure è l’unico Dea (Dipartimento di emergenza e accettazione) di secondo livello nelle province di Savona e Imperia. Proprio perché copre un territorio così vasto, è specializzato per affrontare i casi più gravi, in cui i pazienti rischiano la vita. Per colpa di questa soppressione, il Santa Corona si trova adesso impossibilitato a gestire le emergenze ostetrico ginecologiche. Chi arriva da ponente impiega almeno mezz’ora in più per raggiungere Savona, dove sono state trasferite le funzioni cancellate a Pietra Ligure. Quando si parla di salute, trenta minuti possono fare la differenza. La differenza tra un problema risolvibile e un danno permanente. Nei casi peggiori, tra la vita e la morte. E come ha giustificato la giunta Toti questa chiusura? Con la carenza di personale causata dal Covid. Secondo il presidente, si tratterebbe di una cancellazione solo temporanea. “Per appena due settimane”, anzi “fino a gennaio”. È solo una scusa, alla quale non ha creduto nessuno. Nemmeno il centrodestra, che in Regione appoggia Toti ma che a livello locale ha visto esponenti di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia schierarsi contro questo provvedimento. Invitiamo il presidente Toti (in qualità di assessore regionale alla sanità) a riaprire immediatamente il Punto Nascite e i reparti chiusi a Santa Corona. Se ci fosse davvero una carenza di organico, gli consigliamo di attingere dalla graduatoria di circa cinquanta ostetriche, in attesa di essere assunte dall’Asl 2. Sarebbe davvero un bel messaggio, in una regione a bassa natalità come la nostra, proprio nel momento in cui l’Istat certifica un calo nazionale delle nascite nel 2020 e prevede un’ulteriore diminuzione per l’anno prossimo.
di Jan Casella