UN LECCIO PER DIRE SI’ A 60 MILIONI DI NUOVI ALBERI IN ITALIA

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Stamattina alle 9 un leccio tra trovato casa in Largo Santa Susanna, a Roma, nell’aiuola di fronte al Mipaaf.

A piantarlo la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova insieme a Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, il professor Stefano Mancuso, Alessandra Stefani, Direttrice generale delle Foreste del Mipaaf, in risposta all’appello lanciato nel settembre scorso proprio da Petrini, Mancuso, Monsignor Domenico Pompili a nome delle Comunità Laudato sì.

Un leccio, ha detto la Ministra, “perché è un albero mediterraneo, che vive bene in città. E perché quando parliamo di boschi urbani abbiamo bisogno anche di conoscere bene gli habitat e le specie, per mettere a dimora quelle giuste. Solo così piantare alberi nelle città, dare vita a boschi urbani in un intreccio con quelli esistenti ci consentirà un tassello importante della risposa alla crisi climatica e alla rinaturalizzazione, per noi essenziale, di intere porzioni di territorio abbandonato e trascurato. Creare boschi urbani, magari nell’ambito di Piani del verde, connetterli con i boschi dell’entroterra, curarli tutti secondo i principi della gestione forestale sostenibile è un imperativo etico ineludibile”.

“Piantare quest’albero al Ministero”, ha detto ancora la Ministra Bellanova, “significa rispondere sì a questo appello così importante ma anche a una sensibilità sempre più diffusa che noi dobbiamo essere capaci di ascoltare con attenzione, costruendo momenti di formazione a partire dalle bambine e dai bambini coinvolgendo le comunità scolastiche.
Il nostro Paese, che pure vede coperto da boschi quasi il 40% del suo territorio, ha bisogno di più boschi e meno consumo di suolo. Dinanzi a quanto di drammatico sta accadendo in questi giorni con frane, smottamenti, alluvioni, dissesto idrogeologico, colture danneggiate, io voglio ribadire che la gestione forestale e l’agricoltura sostenibili rappresentano una straordinaria leva di tutela e cura del territorio e anche di ritessitura del paesaggio. Ed è una risposta alla crisi climatica. Se piantare alberi nelle aree che ne sono prive fa parte delle azioni concrete per far fronte al riscaldamento globale, è altrettanto importante avere cura delle zone interne, contrastando l’abbandono e lo spopolamento, sostenendo e rafforzando la selvicoltura e l’agricoltura sostenibili e di qualità. Un settore economico rilevante che mentre produce ha cura della terra e della salute delle persone. Oggi lo affermiamo come valore, anche con questo gesto simbolico”.