“Un Soldato senza coscienza politica è un potenziale criminale”

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Il suo rifiuto di pagare il debito estero di epoca coloniale, insieme al tentativo di rendere il Burkina autosufficiente e liberi da importazioni forzate, gli attiro le antipatie di Stati Uniti d’America, Francia e Inghilterra, oltre che di numerosi paesi.
Questo stato di cose sfociò nel colpo di stato il 15 ottobre 1987, in cui all’età di 37 anni, il giovane capitano Sankara fu assassinato dal proprio vice, Blaise Compaoré, con la complicità dei suddetti stati.
È celebre soprattutto per il suo discorso all’organizzazione dell’Unità Africana (OUA) contro l’imperialismo e neocolonialismo e per essere stato il primo presidente africano e riconoscere l’AIDS come grave piaga sociale.
Con il lancio di un’efficace campagna di prevenzione. Rinunciò a qualunque beneficio come presidente del Burkina Faso e, al momento della morte, gli unici beni in suo possesso si rivelarono essere un piccolo conto in banca di circa 150 dollari, una chitarra e la casa in cui era cresciuto.
(Yako, 21 dicembre 1949 – Ouagadougou, 15 ottobre 1987)
Fabio Bianchi