Una piazza non è soltanto uno spazio fisico, ma è prima di tutto un fatto sociale

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Su #piazzaTasso, come su tutti i luoghi, premono fenomeni più generali, in questo caso lo spaccio e la turistificazione. Fenomeni che richiedono, per essere risolti positivamente, una risposta attiva degli abitanti del quartire: a questo proposito riproduciamo qua il volantino scritto e distribuito ieri in piazza – in occasione della commemorazione a Bollo – dagli ultras del Lebowski e dai ragazzi di Via del Leone.
Firenze a chi la vive!

“VIVIAMO PIAZZA TASSO OGNI GIORNO!

Chiunque abiti in qeusto quartiere, in un modo in un altro ha imparato a conoscersi e conoscerlo esattamente in Piazza Tasso. Questo è un luogo speciale ed unico, è il solo spazio verde davvero accessibile nel rione, ed è vissuto ogni giorno, da generazioni, da Sanfredianini e Sanfredianine di ogni età e paese di origine. E’ letteralmente un tesoro.

Avete presente i quartieri di Sant’Ambrogio e Santa croce? Fino a pochi anni fa le loro piazze avevano le stesse caratteristiche di questa parte ci città: luoghi di incontro e di gioco, solidarietà. Non c’era bisogno di nient’altro per sentirsi al sicuro. Negli ultimi anni le botteghe, le case popolari, i luoghi di aggregazione, sono stati sostituiti da ristorantini per turisti, Airbnb, telecamere, polizia.

E’ stato completamente cambiato il senso della parola “sicurezza”. Prima significava creare legami in modo naturale, oggi significa costruire muri per tutelare la propria solitudine e diffidenza.

Lo vogliamo dire in modo chiaro. Oggi in piazza Tasso esiste un problema: lo spaccio.

Perchè è un problema? Perchè lo spaccio divide, crea capi e gregari, preptenza, violenza. Nuoce sui più deboli, allontana le persone. In due parole, distrugge quei legami che hanno reso la Piazza una sorta di casa per tantissime persone.

Noi pensiamo che la risposta allo spaccio debba essere data vivendo di più la piazza, non rassegnandosi alla paura, ma affollandola quotidianamente di incontri, gioco, mercati contadini, spazi popolari.

Non crediamo invece che riempire la piazza di telecamere, polizia, ronde e localini possa essere una soluzione felice, per nessuno. Perchè, come in Sant’Ambrogio e Santa croce, si cancellerebbe la vitalità che ne è il cuore. Non vogliamo che Piazza Tasso diventi un altro deserto di solitudine e silenzio.

Crediamo che la risposta debba arrivare in primo luogo dagli abitanti del quartire: isoliamo gli spacciatori, vinciamo l’imbarazzo di parlare tra noi di eroina e cocaina, non perdiamo nessuna occasione di popolare la piazza, conserviamola come un luogo di aggregazione e di scambio, continuiamo a dare un senso all’orgoglio di essere fiorentini e Sanfredianini.”