Una rete di amici per camminare insieme

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Alla fine i Compagni di Banco ce l’hanno fatta. Come un fiume in piena hanno attraversato l’Italia dall’estremo nord all’estremo sud per festeggiare i trent’anni del Banco Alimentare. Hanno riempito piazze o sale affrescate, montato tendoni nei magazzini dove ogni giorno scorre il lavoro dei volontari. Sembrava impossibile ed invece ce l’hanno fatta. Già, ma lo sapevamo tutti che le cose impossibili il cuore non le conosce.

“La felicità è contagiosa”, hanno scritto da Catanzaro. “È solo insieme che possiamo fare la differenza”. Proprio così, solo insieme si cambia il mondo e questo viaggio dei Compagni di Banco ha dimostrato che insieme si possono costruire cose difficilmente immaginabili. Abbiamo dispensato tonnellate di sorrisi, incontrato migliaia di persone. Abbiamo mangiato e ballato, ascoltato e suonato. Abbiamo fatto festa. Abbiamo sudato, sopportato fatica e temperature impossibili. La fantasia e il cuore hanno creato meravigliosi spazi di condivisione.

Dopo questo lungo viaggio tutto è più chiaro. È più chiaro lo scopo per cui facciamo quel che facciamo. È più chiaro che non siamo da soli. Quella rete di cui tante volte abbiamo parlato si è rivelata una realtà di amici con cui fare pezzi di strada insieme. Soprattutto ci ha resi più coscienti di che razza di responsabilità abbiamo. “C’è un quotidiano fatto di lavoro e storie – scrive un volontario- Storie di persone che incontrando il Banco sono cambiate. Storie di persone che si mettono in gioco veramente. Storie di persone che vivono coraggiosamente nelle difficoltà del quotidiano. Ogni persona ha una storia e questo ci rende più ricchi”.

Siamo tutti più ricchi, questo è sicuro. Più ricchi e più consapevoli. Forse anche più felici. Perché è facile farsi prendere ogni giorno dall’affanno delle cose da fare. Ma in questo lungo viaggio lungo le strade dell’Italia abbiamo scoperto che ognuno è più grande delle cose che fa. Che il gesto più umile e più ripetitivo riesce a cambiare il mondo.

“Oggi è più chiaro – scrive Luca – di essere parte della vita di chi incontriamo. Magari in sordina, caricando e scaricando derrate alimentari. Ma sapendo di aver partecipato alla gioia di vivere un pranzo o una cena in serenità”.

Persino la consegna degli attestati di amicizia, che poteva sembrare un gesto banale e forse un po’ noioso, si è rivelata una grande sorpresa. Perché attraverso quel gesto abbiamo reincontrato persone che sono state fondamentali per la nostra storia. Aziende donatrici che su di noi hanno scommesso ed investito, volontari che sono con noi da trenta o magari quarant’anni, strutture caritative. Insomma tutti quelli che fanno del Banco Alimentare una storia già lunga e con ancora molto da vivere.

Dalle colline di San Patrignano, alle piazze di Trento, da Palazzo Vecchio a Firenze, al profumo del mare di Calabria. Ogni tappa ha raccontato qualcosa di diverso. Perché ogni regione, ogni città ha una sua storia che non ha nulla di uguale alle altre. Eppure per ognuna è stata chiara una cosa; che davvero il cuore non conosce l’impossibile. Perché altrimenti come sarebbe stato possibile riempire il più grande teatro di Catania con 900 persone? Tutte arrivate in una caldissima serata ad ascoltare testimonianze e a ridere poi delle battute di un comico e a cantare?

Chissà quanti uomini e donne che hanno condiviso la storia del Banco abbiamo incontrato in questo mese. Ma chissà quanti abbiamo incrociato che non sapevano di noi, che hanno scoperto una realtà che può essere buona anche per loro. I Compagni di Banco hanno qualche amico in più e questo è un tesoro inestimabile. Ne abbiamo bisogno per continuare questo meraviglioso cammino.