Vaccini, Colaninno: “Ok al coordinamento ma solo se funziona”

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«Bisogna essere pratici: si cerca di stare insieme, ma qui si tratta della salute. Se il coordinamento europeo funziona bisogna seguirlo, se non funziona bisogna andare per conto proprio». E ancora: «L’Europa prevede che vengano bloccate le esportazioni di quelle ditte che non rispettano gli accordi. Noi l`abbiamo fatto e continueremo a farlo». A dirlo è stato il premier Mario Draghi, ma i due concetti sono stati ripresi dal deputato Matteo Colaninno capogruppo di Italia Viva nella commissione politiche Ue della Camera durante la dichiarazione di voto finale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio.

I tempi stringono, avverte il deputato mantovano, in una situazione del tutto anomala e d’emergenza in cui il paese è pressato sui due fronti: quello della pandemia e quello di una crisi senza precedenti: «È ormai chiaro il legame tra emergenza sanitaria ed emergenza economica e, fino a quando non verrà risolta la prima, saremo costretti a continuare a fare i conti con la seconda».

La posizione di Italia Viva vede insomma di necessità esigere che «le aziende farmaceutiche che abbiano sottoscritto con la Commissione europea accordi di pre-acquisto di vaccini agiscano in maniera trasparente e nel rispetto degli impegni presi». Il tutto chiaramente senza venir meno agli standard di sicurezza e di qualità. Un chiaro invito a sviluppare «progetti che mirino all`autosufficienza europea nella creazione e produzione di vaccini».

Insomma, per l’on. Colaninno si può essere convintamente europeisti, «riconoscendo anche i limiti dell`Unione senza contraddizioni e tentennamenti rispetto alla difesa dell’interesse nazionale», come del resto asseriva il premier.

«Sono convinto che sia un fatto politico positivo constatare che oggi una larghissima parte dell’arco parlamentare gestisca questa fase provante insieme, dopo una crisi politica che non si è consumata sui personalismi, ma sulla necessità di creare una discontinuità, una rottura che si è rimarginata attorno al presidente Draghi e alla sua autorevolezza – ha aggiunto Colaninno -. Un governo sostenuto da un’ampia maggioranza di gruppi parlamentari non significa il commissariamento della politica, né sancisce il fallimento della politica. Dopo anni di scontri che hanno affievolito anche il nostro rapporto di parlamentari con le istituzioni e con gli italiani soprattutto, si tratta al contrario di una scelta politica di emergenza consapevole, al di là del rispondere positivamente all’appello del presidente della Repubblica».

La conclusione pertanto, col voto favorevole di Iv alla risoluzione di maggioranza, impone per Colaninno «una scelta di emergenza consapevole. Il Consiglio europeo si occuperà anche di questioni essenziali di natura economica che guardano ben oltre la pandemia: mercato unico, politica industriale, trasformazione digitale».