Vaccini, Pietrucci : assenza delle categorie fragili

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“Ho letto un paio di giorni fa le dichiarazioni dell’Assessore alla Sanità regionale Nicoletta Verì relativamente al fatto che la piattaforma per la manifestazione di interesse a ricevere il vaccino anti covid non obbligatorio per gli ultra ottantenni e per la categorie fragili è stata riaperta, visto il grande numero di adesioni registrate tra il 18 gennaio e il 28 febbraio. Bene. Peccato però, che la Giunta regionale rincorra quotidianamente le pressioni e le richieste che le arrivano dai portatori di interesse, dimostrando così una tenace mancanza di programmazione”. E’ qanto afferma il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci che spiega: “Assenza clamorosa, quella del piano vaccinale per le categorie fragili, resa ancora più grave dalla ormai nota scusa secondo la quale a mancare sia la disponibilità dei vaccini. Bisognerebbe essere corretti e onesti intellettualmente, e dichiarare che quanto promesso il 17 gennaio scorso, relativamente alla disponibilità di aprire la linea vaccinale contemporaneamente agli ultraottantenni e alle categorie fragili, sia stata ​disattesa per ragioni che sarebbe giusto conoscere. C’era tempo per organizzare il tutto, per conoscere le disponibilità dei vaccini e per sapere a quanto ammontava il fabbisogno degli aventi diritto. Ad oggi, in pratica, non solo non è partita la vaccinazione per disabili, caregiver, familiari e persone fragili in generale, ma siamo ancora fermi alla “manifestazione di interesse”. Con il paradosso che anche i lavoratori della scuola e della “conoscenza” in generale (docenti e tecnici), se disabili, non vengono vaccinati, creando pesanti discriminazioni e rischi anche all’interno delle stesse strutture pubbliche. Facciamo presto. Il 15 marzo, data indicata dall’Assessore, è un termine troppo in là nel tempo, oggi più che mai, alle soglie della paventata terza ondata e con il picco dei contagi che aumenta vertiginosamente anche a causa delle nuove varianti del virus. Cosa succederà nell’immediato futuro? Torneremo nuovamente in lockdown? Saremo in zona rossa? Per ora quello che possiamo dire con certezza è che siamo in ritardo per tutelare le categorie fragili, un ritardo colpevole e grave. E che le dichiarazioni rassicuranti si infrangono purtroppo sulla realtà e sulle necessità urgenti, già note da mesi e inutilmente oggetto di propaganda. La Regione Abruzzo è stata fra le prime in Italia a dichiarare disponibilità sulla piattaforma per il piano vaccinale. A più di un mese e mezzo dalla apertura della piattaforma cosa è successo per relegarla all’ultimo posto in Italia quanto a percentuale di vaccinati? Quanto ancora dovranno aspettare quei cittadini che, in quanto “fragili”, avrebbero dovuto essere chiamati contemporaneamente agli operatori sanitari, agli insegnanti, agli anziani? A un anno di distanza dal cambio epocale che la pandemia ha imposto al mondo, la Regione Abruzzo sta ancora rincorrendo gli eventi, piuttosto che prevenirli con politiche e prassi amministrative che dovrebbero essere nuove e più efficaci alla luce dell’esperienza di questi mesi che qualcosa avrebbe pur dovuto insegnare” conclude Pietrucc