Vada a zappare!

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Reddito di cittadinanza:

A casa mia l’unico mestiere verso cui, mi hanno insegnato, bisogna provare un senso di vergogna è rubare.
Il solo fatto che qualcuno, con una furbesca operazione mediatica, pensi di utilizzare il lavoro agricolo come una stanga dialettica contro il reddito di cittadinanza è squallido, patetico e insopportabile.

In un paese con un tasso di disoccupazione giovanile che a tratti supera il 50%, questa pseudo-sinistra pensa ad identificare il precettore del reddito di cittadinanza come un bacino di manodopera a costo zero (carico dello Stato) come una nuova forma di schiavitù, in alternativa a lavoratori equamente pagati e diminuzione del carico fiscale per le imprese.

Il reddito di cittadinanza, che ad oggi ha permesso a centinaia di migliaia di persone di uscire dalla povertà estrema, a questa pseudo-sinistra purtroppo non va giù perché, con tutti i suoi limiti, identifica la fine storica del ricatto sociale.

Il reddito di cittadinanza, è un farmaco salvavita, diretta conseguenza dei fallimenti delle ricette economiche dei governi di centrodestra e centrosinistra che hanno governato negli ultimi 25 anni. Uno strumento che si è reso necessario per tutelare la dignità di chi deve mettere insieme il pranzo e la cena oggi e non può più aspettare.

Da figlio della cultura operaia ho scelto di costruire il mio futuro nell’agricoltura. La terra è bassa ma la dignità che si respira sarebbe molto utile a tanti commentatori di questa pseudo-sinistra.