Valente: I centri antiviolenza cambiano la cultura e difendono le donne

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I centri antiviolenza non sono solo un rifugio per le donne, ma luoghi di relazioni che guariscono, soggetti che costruiscono e orientano una cultura corretta della violenza contro le donne e quindi i primi protagonisti della prevenzione e anche della formazione per tutti gli operatori. E’ quanto è emerso oggi dalla presentazione al Senato del libro di Lella Palladino ‘Non è un destino. La violenza maschile contro le donne, oltre gli stereotipi’ (Donzelli editore), alla quale hanno partecipato, oltre all’autrice, la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, Maria Novella De Luca di Repubblica, la presidente della Commissione Femmincidio del Senato, la senatrice del Pd Valeria Valente.
“Ringrazio Lella Palladino per aver scritto questo libro – ha detto la senatrice Valente – perché tra l’altro fa capire bene come funzionano i centri antiviolenza. La violenza contro le donne va riconosciuta e letta in modo corretto. Questo fanno i Cav, dove operatrici competenti accolgono le donne e le aiutano a credere di nuovo in se stesse. Questo stiamo provando a fare con il disegno di legge sulle statistiche, forse in Aula proprio il 25 novembre. La violenza va per prima cosa riconosciuta, indagando per esempio la relazione tra l’autore e la vittima, anche rispetto ad altri tipi di reati che possono essere riconducibili. Per contrastare un fenomeno bisogna conoscerlo e riconoscerlo”.