Valle d’Aosta una colonia cinese? Una immigrazione invisibile, ma continua

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AOSTA. In principio gestivano rari e folkloristici ristoranti. Ora li troviamo proprietari di numerose attività commerciali, dai ristoranti ai bar, dai negozi di varia utilità ai parrucchieri. Una “invasione” silenziosa che ha visto per ultimo nel tempo cadere nel loro portafoglio di acquisizioni il bar alimentari di Giorgi vicino a Palazzo regionale, ad Aosta. Mi sono accorto del cambiamento quando, sabato scorso, sono entrato nel locale: nuovo personale ed una signora cinese a gestire la cassa. Dallo scontrino ho avuto la certezza del cambio di proprietà.

I nostri governanti in questi anni si sono dati molto da fare per limitare l’immigrazione dall’Africa, ma dell’immigrazione dalla Cina (che è la terza nazione più rappresentata tra gli immigrati non comunitari regolarmente in Italia) si parla pochissimo. Che differenza c’è tra un immigrato dal Marocco e uno dalla Cina? Una delle risposte è che la Repubblica Popolare Cinese è molto ricca e sta comprando il debito di tanti Paesi, anche della nostra Italia. I nostri governi si comportano con la Cina come si comporterebbe una qualunque persona di fronte a colui che ha acquisito tutti i suoi debiti e arriva a bussare alla porta.