Varata la legge per le persone sorde, la lingua dei segni debutta in Assemblea

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“Una legge per facilitare l’accesso ai servizi sociosanitari e favorire l’inclusione sociale delle persone sorde, sordocieche e con disabilità uditiva”.

Il relatore di maggioranza del provvedimento, Giuseppe Boschini (Pd), è intervenuto in Assemblea legislativa, ribadendo che “l’obiettivo della norma è promuovere la conoscenza, la diffusione e l’accessibilità degli strumenti tecnologici, degli ausili, degli impianti e di tutti i servizi utili ad assicurare il superamento dei deficit di comunicazione”.

La legge, discussa anche nella lingua dei segni per la prima volta in Assemblea (guarda il video) è stata approvata all’unanimità: sì da Pd, Lega, Cinquestelle, Fratelli d’Italia, Sinistra Italiana, Forza Italia, AltraER e Misto (Silvia Prodi).

Il provvedimento, ha rimarcato il relatore, “prevede poi la possibilità di supportare, anche economicamente, i servizi di interpretariato, le prestazioni che facilitino l’accesso all’informazione, ai servizi, all’educazione, al lavoro, alla vita sociale in genere”. Alla base della legge, ha quindi sottolineato, “c’è la libertà di scelta, che dipende da un’informazione completa e obiettiva sulle diverse opportunità per le persone non udenti, facilitandone l’accesso”. Boschini ha poi affrontato il tema dello screening neonatale: “È essenziale per assicurare una diagnosi tempestiva e per consentire ai minori e alle loro famiglie le scelte più opportune per risolvere o ridurre i deficit di comunicazione”. Infine, ha ricordato che “per dare attuazione alla legge verranno stanziati, già nel 2019, 300 mila euro”.

Il relatore di minoranza, Daniele Marchetti (Ln), ha confermato la centralità, nel testo della legge, del coinvolgimento dell’associazionismo, chiedendo comunque di implementare i momenti di confronto. Il consigliere ha inoltre spiegato che nel febbraio dell’anno scorso la Lega aveva presentato un provvedimento rivolto al riconoscimento della lingua italiana dei segni, “documento – ha sottolineato – che è servito da stimolo per tenere vivo il dibattito su questi temi”.

Il primo firmatario della legge, Paolo Zoffoli (Pd), ha confermato che “si è arrivati a un testo condiviso dopo un importante percorso con le associazioni”. Oggi, ha evidenziato, “si conclude la prima tappa di un percorso durato tre anni, siamo comunque ancora all’inizio del lavoro, il prossimo obiettivo è quello di rendere operativa in tempi rapidi questa legge, permettendo a tutte le persone sorde quell’inclusione sociale che ancora non si è realizzata”.

Per Giancarlo Tagliaferri (Fdi) “se questa proposta legislativa porterà un miglioramento alle persone sorde e sordocieche nell’accesso ai servizi sociosanitari e promuoverà ulteriori misure per la loro inclusione sociale, a garanzia dei loro legittimi diritti, non potrà che rappresentare un passo avanti nel nostro stesso livello di civiltà”. Ha poi ribadito l’importanza del “pieno riconoscimento della lingua dei segni, con una serie di ricadute positive in termini di diritto all’informazione, all’integrazione scolastica, con specifici percorsi di formazione anche a livello universitario e post-universitario, di lavoro e inclusione sociale a tutti i livelli”.

Anche per Giulia Gibertoni (Cinquestelle) “è importante continuare ad alimentare il confronto con le associazioni”. La consigliera ha poi ribadito “la necessità di rendere accessibile alle persone sorde l’attività dell’Assemblea”.

Positivo anche il giudizio di Raffaella Sensoli (Cinquestelle): “Orgogliosa di fare parte di questa Assemblea quando si affrontano tematiche importanti come l’accessibilità e l’abbattimento delle barriere per le persone con disabilità”. La consigliera ha poi chiesto “un confronto con gli enti locali sulle situazioni di emergenza nei luoghi pubblici, per tutelare le persone non udenti”. Le stesse tutele, ha poi aggiunto, “devono esserci anche negli ambienti di lavoro”.

Igor Taruffi (Si) ha parlato “dell’importanza di questo atto che assumiamo in modo unitario, dopo un percorso positivo”. Stiamo dando, ha rimarcato, “un buon esempio e un segnale importante, consapevoli che è solo un punto di partenza, c’è ancora tanto lavoro da fare”.

Oltre a Zoffoli, Boschini e Taruffi, l’atto è stato sottoscritto anche da Roberto Poli, Paolo Calvano, Stefano Caliandro, Ottavia Soncini, Luciana Serri, Manuela Rontini, Giorgio Pruccoli, Roberta Mori, Luca Sabattini, Nadia Rossi, Antonio Mumolo, Gianni Bessi, Marcella Zappaterra, Mirco Bagnari, Alessandro Cardinali, Giuseppe Paruolo, Barbara Lori, Enrico Campedelli, Katia Tarasconi, Valentina Ravaioli, Fabrizio Benati, Gian Luigi Molinari, Lia Montalti e Francesca Marchetti del Partito democratico, Yuri Torri di Sinistra italiana e Silvia Prodi del Misto.

L’Aula ha approvato anche due ordini del giorno collegati e due emendamenti.