Vauro irriducibile: nemmeno Natale lo calma. Nella sua campagna d’odio insiste su Salvini

0
79

Salvini inchiodato dalla sardine. È questa l’ultima provocazione rivolta dal vignettista Vauro al nemico di sempre. il tratto è il solito. Il bersaglio pure. Nella striscia si vede dunque il leader leghista immortalato a matita con un mantello da Babbo Natale con tanto di cappello rosso. E affisso sul retro il disegno di una sardina. E sotto la scritta “Buon primo aprile!”: che suggerirebbe al buon ex ministro dell’Interno di guardarsi alle spalle…Vauro non perde la ghiotta occasione per far parlare di sé attaccando, more solito, Matteo Salvini.
Il solito Vauro attacca Salvini. Ancora…

La vignetta svetta in prima pagina su Il Fatto Quotidiano che pubblica, ancora una volta, l’ennesima, stanca e ripetitiva stoccata al numero uno del Carroccio. Un leitmotiv, quello del vignettista, che conferma la sua ostilità al politico da lui tanto temuto e preso di mira in nome di una battaglia indetta contro l’odio. La stessa intrapresa dal movimento ittico di recente formazione che, ribadisce Vauro nella striscia, dovrebbe impensierire la Lega e i suoi iscritti, a partire dal vertice. Commenti risentiti e polemiche agguerrite si sprecano. E sono in tanti quelli che, ormai annoiati dalla linea satirica monocorde del disegnatore satirico, invitano l’indefesso vignettista ad appendere al chiodo, lui sì, matita e vis critica in debito di spunti e inventiva. E come rileva Il Giornale riportando la notizia, «Tra i commenti più rilevanti che si possono leggere, più di qualcuno invita Vauro a cambiare mestiere e gli ricorda che il suo chiodo fisso è Salvini».
Non per niente, stando solo alle ultime proposte di Vauro, solo pochi giorni fa, stavolta per la rivista Left, il disegnatore satirico aveva riportato sulla sua pagina Facebook un’altra vignetta simile. protagonista additato: sempre Salvini (non si mai). E così, in nome del precetto secondo cui “nemico vincente centrato, non si cambia”, l’attacco del 21 dicembre recitava: «Al congresso della Lega con il presepe sotto il braccio». Il disegno a corredo dell’invettiva iconografica stavolta era l’immagine della Sacra Famiglia con tanto di bue e asinello. Nella vignetta il fumetto fa dire a Giuseppe «Madonna che puzza… il bue e l’asinello con l’alitosi?». E Maria che replica: «No, l’ascella di Salvini». Cadute di toni e di stile ormai care a Vauro che, non a caso, sempre sabato scorso, nel suo personale presepe di nemici da attaccare, inseriva anche Babbo Natale. Dunque venerdì sera, nello studio di Dritto e Rovescio, sgomento il conduttore Del Debbio, Vauro si scagliava indefesso contro Santa Klaus. Definito per l’occasione «un ciccione pedofilo vestito di rosso». Anche questa trovata satirica ha lasciato sconcertati molti, indignando i più. Ma non sarà davvero troppo?