Ecco, quest’anno (o meglio, a fine 2019), si sarebbe dovuta correre la Baghdad Marathon, la Maratona della capitale irachena che grazie all’assiduo impegno di Sport Against Violence e l’Iraqi Social Forum è riuscita negli anni a portare alla manifestazione sportiva migliaia di runners iracheni, donne comprese, in tutto il paese del Medio Oriente.
Una cosa impensabile fino a pochi anni fa ma che era diventata realtà grazie a centinaia di volontari ed una incredibile passione per lo sport. Ho conosciuto personalmente rappresentanti dell’associazione Sport Against Violence a Baghdad. Associazione che dal 2007 è riuscito a portare la maratona in diverse città del Kurdistan come Erbil, e poi dell’Iraq, a Bassora, Kirkuk. Pensate che nel 2017 addirittura si era corso a Mosul, appena liberata da ISIS. Quest’anno a Baghdad ci sarebbero stati anche corridori italiani. Ma le proteste in Iraq e la situazione attuale ovviamente impediscono la partenza.
La guerra porta violenza, porta morte, porte sofferenza. Ma soprattutto colpisce la società civile, giovani e non. Questa è una delle tante rinunce che i ragazzi iracheni dovranno fare, e non è da poco. Mi auguro che al più presto si possa tornare a sognare la normalità, e che questa bellissima iniziativa come tante altre, possa tornare realtà.
