Vespa ironizza sulla salute del Conte bis: «È come mia zia Giovanna. Sta male, ma non muore»

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Nascere per caso, sopravvivere per disperazione. Sembra l’identikit del più sfigato tra gli uomini. Invece è quello del Conte bis, tracciato da Bruno Vespa nel consueto editoriale del sabato sul Quotidiano nazionale. Il conduttore di Porta a Porta, si sa, è sempre persona informata dei fatti. C’è davvero da credergli, dunque, quando assicura che l’attuale esecutivo giallo-rosso «è nato per un equivoco». Eppure, erano a dirsi e ancor più a credersi, proprio in questa sua debolezza originaria risiede il mistero della sua sopravvivenza. Già, il Conte-bis è un vero enigma capace di sfidare le leggi della logica. «Assomiglia alla mia povera zia Giovanna», ironizza Vespa. Che cosa vuol dire? Semplice: sta male, anzi malissimo. Ma miracolosamente sopravvive. O perlomeno, non è ancora morto.
Vespa: «Zingaretti non immaginava Renzi con il M5s»

Sarebbe stata una grande incomprensione a dare la vita all’attuale governo. «Il Pd – ricorda Vespa – era convinto che Renzi non volesse allearsi con i 5 Stelle. Lui però non era pronto per le elezioni e ha preso in contropiede Zingaretti che aveva già le liste in testa. Si aggiunga l’abilità di Conte nel cambiarsi d’abito con una velocità degna del miglior Fregoli ed ecco fatto». Ma questo attiene alla genesi dell’esecutivo giallo-rosso. L’altro mistero (poco glorioso) riguarda la sua sopravvivenza oltre le leggi della politica.