“Vietato l’ingresso ai cani e agli italiani”: così era scritto sulle porte e sulle vetrine di tanti locali pubblici a #Marcinelle

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Chissà quante volte l’avranno letto, quel cartello, i 136 minatori italiani morti l’8 agosto del 1956 nella miniera belga. E chissà quante offese avranno sentito uscire dalle bocche dei Salvini del tempo e dai loro seguaci, quanto disprezzo hanno dovuto sopportare.

A Marcinelle gli “immigrati” eravamo noi. A non essere accolti eravamo noi. A morire eravamo noi.

La sicurezza sul lavoro è la vera emergenza, allora come oggi, ma nessuno la vede. L’unica assurda e pervasiva ossessione, alimentata da media e politica, è quella degli immigrati. In un paese di migranti che ha dimenticato la sua storia. Tommaso Fattori