Vile e intimidatoria la rimozione dell’edicola di Libera a Pisa

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Non c’è più!
Con un gesto di una prepotenza senza precedenti, l’amministrazione Conti ha aspettato le feste natalizie per cancellare, possibilmente nel silenzio, il simbolo della lotta alla criminalità a Pisa. Simbolo che esiste perché, purtroppo, la criminalità organizzata nella nostra città è presente: ricordiamo, infatti, che l’edicola in Borgo Stretto era stata confiscata alla mafia.
Per difenderla, oltre alla cittadinanza, si era mobilitato addirittura Don Luigi Ciotti, ospite della nostra città lo scorso maggio. Il Sindaco per l’occasione si era fatto anche fotografare insieme a lui, proprio lì davanti, per rassicurare i molti che si erano attivati per difendere un bene dal così alto valore simbolico.
Sappiamo che Libera non è stata minimamente coinvolta, né avvisata. E pertanto non esitiamo a definire vile questo atto, che prova a delegittimare la lotta alla mafia, privando la città di uno dei suoi maggiori simboli. Non esitiamo a definirlo un gesto intimidatorio, perché questo è il messaggio politico che la destra manda alla cittadinanza: a Pisa la lotta alla mafia dà fastidio e non deve avere uno spazio collettivo né pubblico. Abbiamo chiesto di vedere con quali atti, quando e da chi è stato deciso il blitz. Abbiamo chiesto un consiglio comunale ad hoc: la Lega e i suoi alleati devono affrontare una discussione pubblica, assumendosi la responsabilità delle proprie scelte, in modo che la cittadinanza che lotta per la legalità possa farlo fino in fondo.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile