Violenza sulle donne, in Italia una vittima ogni due giorni

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L’allarme degli avvocati matrimonialisti: “Più morti della mafia”
Como, Brescia, Bergamo, Teramo, Foggia. Sono ben cinque i casi di donne uccise da mariti o fidanzati, da inizio ottobre in Italia. Un bollettino che sarebbe stato più alto con il tentato omicidio a martellate avvenuto a Lecco qualche giorno fa e quello di martedì scorso ad Adria (Rovigo), dove un uomo ha cercato di strangolare la moglie ed è stato poi arrestato. Il numero conferma la stima sull’uccisione delle donne fatta dagli avvocati matrimonialisti italiani (Ami): “In media ne vengono ammazzate una ogni due giorni”. E il presidente Gian Ettore Gassani lancia l’allarme: “Oggi la famiglia e la coppia, nella loro veste patologica, uccidono più della mafia. Da avvocato che ha visto tante tragedie, dico che questa è un’emergenza nazionale, trasversale da nord a sud”. Dopo l’ennesimo episodio a Foggia, dove un uomo prima di suicidarsi ha ammazzato non solo la moglie ma anche due figlie, Gassani commenta: “Bisogna fare distinzione tra violenze annunciate e raptus. Il Codice Rosso interviene sulle tragedie annunciate. Ma noi siamo molto preoccupati, perché senza finanziamenti e risorse non andiamo da nessuna parte. Su dieci separazioni giudiziali, quelle con contenzioso, almeno la metà, ha risvolti penali”. In un anno, tra il 1 agosto del 2017 e il 31 luglio del 2018, secondo il Censis, sono state 120 le vittime di violenza sulle donne in Italia. Mentre è ancora in divenire il triste elenco del 2019: nei primi tre mesi il trend sembrava in diminuzione, ma a partire da giugno, potrebbe aver nuovamente alzato la media. Gli ultimi dati disponibili, relativi al 2018, parlano di una crescita di denunce ed arresti e di un andamento ondivago dei cosiddetti reati-spia: maltrattamenti in famiglia, stalking, percosse, violenze sessuali.