Virus e vaccini

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viola
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Qualcuno sta sollevando dubbi su alcune frasi che ho detto circa le differenze tra il vaccino Pfizer e AstraZeneca rispetto alla capacità di bloccare l’infezione.
I dati che abbiamo a disposizione sono ovviamente quelli sugli animali, perchè in entrambi i casi gli studi di Fase III non sono ancora pubblicati.
Cosa ci dicono i dati sui macachi?
Che nel caso del vaccino di Oxford, la carica virale degli animali vaccinati e poi infettati resta alta e che il virus si replica allegramente nelle vie aeree superiori. Questo significa che un animale vaccinato non sviluppa i sintomi ma può essere contagioso.
Nel caso del vaccino Pfizer, il virus non solo non si replica nei polmoni ma neanche nel naso: quando i macachi sono stati vaccinati e poi infettati, il tampone ha evidenziato la presenza di RNA solo al giorno 1 dall’esposizione al virus, mentre nei giorni successivi è scomparso. Questo significa che il vaccino induce una “clearence” molto rapida del virus, che non si replica neppure nelle alte vie respiratorie.
Ovviamente possiamo basarci al momento solo su questi dati e non su quello che accade negli uomini, ma gli esperimenti sugli animali si fanno perchè significano qualcosa, altrimenti ne faremmo tutti a meno.