Viva Lampedusa. Viva il buonsenso, abbasso la demagogia

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A Lampedusa finalmente qualcosa si muove e il merito va ad una comunità che non ha mai confuso la giusta e sacrosanta rivendicazione con la sterile propaganda. Non si è fatta tirare la giacchetta dai sovranisti che, guarda caso, adesso sono spariti dai radar. Zitti e mosca. Una comunità, di cui il sindaco Totò Martello si è fatto portavoce, che ha posto un tema senza mai scadere in toni da campagna elettorale.

È la differenza tra il buonsenso e il populismo. Tra il riformismo che si occupa di risolvere i problemi e il sovranismo che agita paure ma non ha mai una ricetta per cambiare le cose. Anzi, su Lampedusa ha fatto di peggio, descrivendola come un lazzaretto, raccontando al mondo che i migranti infetti passeggiavano con i turisti, ha danneggiato una stagione turistica, l’economia dell’Isola, centinaia di imprenditori del settore e migliaia di posti di lavoro.

Noi ieri sera abbiamo ascoltato le giuste rivendicazioni e abbiamo predisposto un pacchetto di proposte, un decreto ad hoc, il Decreto Lampedusa. Misure di sostegno che vanno nella direzione giusta. Ci sono innanzitutto alcune agevolazioni fiscali importanti per i cittadini: il testo infatti prevede, per i soggetti che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio del Comune di Lampedusa e Linosa, la sospensione fino al 21 dicembre dei versamenti dei tributi nonché dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali. Intanto sono iniziate le operazioni di demolizione e rimozione delle carrette del mare al molo Favaloro e inizierà lo svuotamento del centro di accoglienza. Infine lo Stato ha garantito maggiore sorveglianza delle coste.

Davide Faraone