VOTO AI SEDICENNI – ARMA A DOPPIO TAGLIO

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Mi ricordo benissimo cosa mi passava nella testa e nel cuore durante la piena fase dell’adolescenza. Certo, non posso negare che il chiodo fisso erano le ragazze ed il divertimento, ma allo stesso tempo portavo dentro di me quel Fuoco indomabile, ribelle e anche un po’ ingenuo tipico di ogni adolescente. Insieme ai miei compagni di liceo organizzavo assemblee, autogestioni, occupazioni, cortei e manifestazioni, avevamo voglia di gettare le basi per un futuro diverso rispetto a quello preconfezionato che ci aspettava: sognavamo ad occhi aperti.

Nonostante l’invasione degli smartphone, riconosco tutto questo anche nelle nuove generazioni. Quella voglia di portare un cambiamento, di sentirsi parte attiva della società e di non essere considerati soltanto dei ragazzini. Oggi come allora i ragazzi nelle piazze reclamano: “Il futuro è nostro.” E del resto come è possibile negarglielo?

Ma se da un lato riconosco quella stessa volontà ferrea di mettere tutto in discussione e cambiare le carte in tavola, dall’altro osservo che a livello di educazione, che poi in realtà è più un addomesticamento, ben poco è cambiato. Come ai miei tempi (sto parlando degli anni novanta), anche oggi sui banchi di scuola si studiano le solite materie, indispensabili per l’inserimento nella società schiavista, ma che non vanno a formare veramente un individuo indipendente e consapevole capace di essere attivo sin dalla giovane età.

C’è un certo interesse a fabbricare esseri umani indottrinati al servilismo e all’ignoranza, questo proprio perché educare individui all’indipendenza e alla conoscenza può mettere in pericolo la stabilità del sistema produci-consuma-crepa.

Come non eravamo pronti noi adolescenti degli anni novanta, nemmeno i ragazzi di oggi hanno gli strumenti necessari per apportare un cambiamento disciplinato e consapevole. Questo non perché sono degli stupidi, ma per il semplice fatto che c’è l’interesse di creare una finta rivoluzione. I giovani di oggi sono strumentalizzati nello stesso modo in cui siamo stati strumentalizzati noi quando scendevamo nelle piazze per gridare i “nostri” sogni. Con questo utilizzo inconsapevole dell’energia adolescenziale il Fuoco della ribellione viene incanalato in falsi ideali, in giochi di potere, in illusioni irrealizzabili che fanno sentire nel tempo una persona frustrata e sconfitta, pronta ad arrendersi all’arroganza del produci-consuma-crepa.

Oggi sarebbe più sensato educare veramente i giovani alla gestione del Fuoco interiore attraverso la conoscenza della psicologia, del funzionamento dei corpi emozionale, mentale e fisico, e dell’impatto che hanno nella vita di tutti i giorni. Insegnare a divenire indipendenti da questi corpi, spiegando in maniera approfondita che se non riusciamo a gestirli saranno loro a dominarci, rischiando di passare un’intera esistenza sbalzando da un’emozione all’altra, da una fantasticheria all’altra…senza aver mai vissuto veramente.

Dovrebbe essere trasmessa un’educazione capace di guidare i giovani ad un funzionamento corretto della società, alla conoscenza dei diritti basilari e dei doveri che ogni cittadino ha nei confronti della comunità, ma anche dei doveri che lo Stato ha nei confronti di ogni singolo cittadino. Sarebbe importante insegnare ai giovani l’utilizzo del pensiero libero e creativo, piuttosto che riempire le loro menti di modelli e menzogne. Ma del resto questa è la società del produci-consuma-crepa, basata sul servilismo e lo sfruttamento, e non sull’indipendenza e la libertà. Quindi meglio mandare a votare un esercito di giovani ignoranti, in quanto ignorano il loro funzionamento psichico e per questo facilmente manipolabili, e perché ancora privi di un’approfondita conoscenza ed esperienza.

Il voto ai sedicenni è un arma a doppio taglio: da una parte affonda il suo colpo ferendo ancora una volta la libertà e la dignità umana, dall’altra ci offre la possibilità di ricucire il cordone generazionale, che è stato volutamente tagliato per impedire l’unità tra le varie generazioni con il motto del “divide et impera”.

Queste scelte politiche si basano su interessi di manipolazione e usano gli adolescenti come strumento per rinforzare il potere attraverso l’indottrinamento di idee, quali il rispetto per l’ambiente e la solidarietà, tutti valori nobili e necessari, ma che in realtà mascherano un affermarsi sempre più mercato di una dittatura invisibile, capace di insediarsi in ogni aspetto sociale, psicologico, individuale e collettivo. Oggi però possiamo impugnare insieme questa lama ed utilizzarla per aprire uno spiraglio, per trasmettere ai nostri giovani delle speranze e per re-imparare ad alimentare in noi quel Fuoco che in loro brucia, arde e freme, quel Fuoco che è la base della vita stessa e offre la possibilità di poter percorrere insieme un cammino verso la libertà, la verità e perché no, l’amore.

Abbiamo bisogno del Fuoco non del tutto contaminato, indomabile e rivoluzionario dei nostri giovani. Noi adulti siamo divenuti troppo pigri, addormentati tra le braccia delle preoccupazioni, della reputazione e dei drammi personali, ci siamo disconnessi dal calore che quel Fuoco emana dentro ognuno di noi, dalla voglia di mettere tutto in discussione, di cambiare, e questo per paura di perdere quelle fittizie sicurezze che ci siamo costruiti nella vita. Sicurezze non dettate da una volontà cosciente e indipendente, ma da un addomesticamento che a nostra volta abbiamo ricevuto in famiglia come a scuola. Non siamo mai cresciuti, in realtà siamo rimasti degli adolescenti ingenui, che non sanno gestire la propria psicologia, le proprie paure, e che ancora non comprendono veramente cosa accade dentro se stessi e nel mondo. Ci siamo arresi, ma forse non del tutto sconfitti, e quel Fuoco indomabile e rivoluzionario ci può aiutare a rialzare la testa.

I nostri adolescenti oggi non sono pronti per votare, ma possiamo Lavorare su di noi per ristabilire un contatto profondo con il nostro Fuoco, e possiamo Lavorare insieme a loro, per far sì che quel Fuoco rimanga acceso, perché la Fiamma possa passare di generazione in generazione, e se la scuola o il mondo del lavoro non offrono ai ragazzi le possibilità di crescere ed evolvere come esseri liberi ed indipendenti, questo dobbiamo farlo noi, come genitori, parenti e amici, come testimoni di questo passaggio di consegna, visto che editeranno il mondo dalle nostre mani.

L’equazione è strettamente proporzionale, se i giovani vivono un’adolescenza confusa e indisciplinata è perché gli adulti sono caduti nel sonno: uno stato di ipnosi creato dall’addomesticamento ricevuto sotto forma di educazione e che inconsapevolmente abbiamo trasmesso alle nuove generazioni. L’unica possibilità per andare oltre è aprire gli occhi, svegliarsi alla realtà del mondo che è stato costruito dentro ed intorno a noi, ed iniziare ad agire con coscienza.

Molto probabilmente dovremmo assistere ancora una volta a questa straziante manipolazione generazionale e vedere i nostri adolescenti votare pur non sapendo quale possa essere la scelta migliore. Però possiamo sempre Lavorare insieme e cogliere la sventura come una possibilità per far sì che le prossime generazioni possano essere più consapevoli e mature. Quello che dobbiamo fare è SVEGLIARCI adesso.

In ogni tempo l’essere umano ha dovuto confrontarsi con i limiti imposti della propria epoca, rivoluzionando da prima il proprio assetto psicologico e poi di conseguenza quello che comunemente chiamiamo mondo esterno. Anche noi oggi come specie umana stiamo vivendo un processo di rivoluzione. Questo può portarci a trasformare gli ormai obsoleti principi e valori di questa società in altri più innovativi, nobili e raffinati, oppure può condurci ancora più in basso. Ogni epoca porta la sua croce, un sacrificio da donare, ma sarà grazie a questo sacrificio, inteso come atto sacro, che una nuova umanità potrà nascere dalle rovine.

Non possiamo definirci veramente vivi se non abbiamo il coraggio e la forza di volontà di cambiare ed evolvere, di accogliere le sfide del nostro tempo. Se ci comporteremo così avremo passato un’esistenza dentro ad un corpo vuoto, inscatolati in una mente che vede solo disgrazie e non riesce a cogliere l’opportunità di crescita.

Se in una faccia della medaglia il voto ai sedicenni mostra il lato oscuro della manipolazione, nell’altra concede la possibilità di aprire gli occhi, di alimentare la Fiamma interiore, quella che arde e freme di vivere la libertà, di accettare le sfide di questo tempo e lottare per un bene comune: la Vita.

La bellezza è negli occhi di chi osserva attentamente, per chi guarda con fugaci sguardi invece…esistono solo le disgrazie.                                                                                                                                        fonte