Zeffirelli se ne va. Ci lascia un gigante del cinema, orgoglioso delle sue idee

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Scompare un gigante. Il cinema e l’arte nel suo complesso piange Franco Zeffirelli, deceduto nella sua casa romana sulla via Appia dopo una lunga malattia. Aveva 96 anni. Sceneggiatore, attore, regista. Il suo contributo alla cultura italiana è stato enorme e di altissima qualità. Ha legato il suo nome a grandi produzioni che rimangono scolpite nell’immaginario cinematografico: Gesù di Nazareth, soprattutto, ma anche Fratello Sole, Sorella Luna, Amore senza fine, Storia di una capinera, Un tè con Mussolini. Splendide le sue innumerevoli regie liriche. L’eleganza formale, la cura estetica unite al gusto del racconto e al senso dello spettacolo lo hanno reso un maestro apprezzato nel mondo. Sapeva ammaliare raccontando. Le sue idee politiche erano molto vicine al centrodestra, fu fieramente anticomunista e ricoprì la carica di senatore in Forza Italia.
Fieramente anticomuista

Fiorentino purosangue, Zeffirelli ebbe una infanzia difficile. Dopo la morte della madre, trascorre la sua infanzia nell’Istituto degli Innocenti di Firenze finché la zia paterna lo prese in custodia. Il suo padre naturale lo riconoscerà a 19 anni. Studiò nel collegio del Convento di San Marco a Firenze con Giorgio La Pira, futuro sindaco di Firenze. Disse in molte interviste Zeffirelli: «Fu lui a spiegarmi che l’aborto è un crimine e che i totalitarismi, fascismo nazismo comunismo, sono tutti uguali, ma il comunismo è più pericoloso». Zeffirelli, che durante gli anni della guerra fece la Resistenza da cattolico liberale, rivelò: «Rischiai di essere ammazzato dai comunisti. Li vidi fare cose orribili, assassinare un prete solo perché aveva benedetto le salme dei fascisti». In un’intervista rilasciata in occasione dei suoi 95 anni confidò: «In Italia ho sempre avuto dei problemi ma il grande pubblico era dalla mia parte e mi ha dato tante soddisfazioni». Anche perché i critici erano tutti di sinistra: «Con loro ho avuto un rapporto spesso difficile. Tanto che lasciai fuori i critici dalla prima de La lupa, con Anna Magnani».                                                   fonte https://www.secoloditalia.it/