Zingaretti: “Governo catastrofico. Salvini continua a scappare, M5s sta esplodendo”

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L’attacco spietato ad un “governo catastrofico”, le prossime mosse del Pd, la discussione sulla fantomatica alleanza tra Pd e M5s, l’aggravarsi della posizione di Salvini sul Russiagate. Sono questi i temi principali toccati dal segretario del Pd Nicola Zingaretti nel corso della relazione che ha aperto i lavori della Direzione nazionale. Una riunione aperta, però, con un minuto di silenzio per la tragica uccisione del Carabiniere Mario Rega Cerciello, avvenuta la scorsa notte in pieno centro a Roma: “Totale vicinanza alla famiglia e all’Arma – ha detto Zingaretti – per un crimine orribile che ha colpito la nostra città. I colpevoli devono essere assicurati in brevissimo tempo alla giustizia”.

Poi le questioni politiche. “Il governo – ha detto il segretario dem – è stato protagonista di politiche fragili che su tanti temi non hanno prodotto nulla. Una strategia che alla fine ha isolato l’Italia e ha cancellato dall’agenda paese il mezzogiorno d’Italia. La fase attuale è caratterizzata da totale incertezza. Io credo che sicuramente in questa ultima crisi abbiano influito i risultati catastrofici prodotti in 13 mesi di governo. A cominciare dal dato drammatico del blocco della crescita, di fatturati di imprese che calano, dell’aumento della cig che ogni giorno fa annunciare drammatiche crisi aziendali. Prevale rispetto a questo complesso di questioni una percezione di fuga del governo dalle proprie responsabilità”.

E a proposito di fuga, il comportamento del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che scappa dal confronto parlamentare sul Russiagate, continua ad essere ingiustificabile. “Dopo l’informativa del presidente Conte, la situazione si è ulteriormente aggravata per le reticenze contenute nell’intervento, ma soprattutto per la gravissima ammissione del presidente del consiglio che neanche a lui era dato sapere dal ministro dell’interno verità o dettagli su quanto accaduto a Roma”. E aggiunge: “Ecco la novità: troppe ambiguità, troppe furbizie, troppi silenzi e quindi il maturare di una insostenibile condizione per un ministro della Repubblica. Di qui il maturare della mozione di sfiducia. Io non so cosa accadrà nel voto di fiducia ma voglio vedere come si comporterà chi ha ritenuto ovvio il dovere di riferire in Parlamento di fronte al rifiuto del ministro Salvini di farlo e di farlo di fronte al voto del Parlamento”.

Chiaro il riferimento al Movimento 5 Stelle, al centro di un dibattito sempre aperto dentro il Pd. Ancora una volta, Zingaretti chiarisce quale sia la posizione della segreteria: “Noi non perseguiamo un’alleanza con i 5 stelle, non è nelle intenzioni né è mai stato un nostro obiettivo, non lavoriamo a una crisi parlamentare per fare un governo con loro. Fra l’altro, questa discussione inizia ad essere vecchia, superata dalla storia. Si sta verificando quello che ho sempre creduto: Lega e M5S non sono un monolite, hanno aggregato forze sociali e approcci diversi e questa affermazione non è l’anticipazione di accordi di governo”.

“Il M5S – ha detto ancora il leader del Pd – sta deflagrando sotto il peso della responsabilità di governo e anche per la nostra offerta politica, il loro elettorato, come abbiamo visto nelle elezioni amministrative, non si somma più automaticamente all’elettorato della Lega. Dobbiamo disarticolare il blocco gialloverde per un’alleanza nuova, di centrosinistra civico da costruire nel Paese. La nostra – ha concluso Zingaretti – è una missione fondativa”.

Riguardo al futuro, il segretario del Pd ha presentato due novità. La prima è la formazione di “una delegazione ristretta, insediata per affrontare anche ‘ad horas’ situazioni che si potranno presentare, con il presidente, il tesoriere, i capigruppo e i vicesegretari: una squadra per dare insieme capacità di iniziativa e massima collaborazione nelle scelte, se dovesse precipitare la situazione con la crisi di governo”. E poi, sul lato dello sviluppo digitale dell’attività politica, ha presentato l’App che sarà diffusa a settembre “per avviare la costruzione del partito digitale. Ogni iscritto potrà avere il partito in tasca, uno strumento in più di lotta politica”. Il segretario dem invita infine il gruppo dirigente “a essere protagonista di un tuffo nel paese”. Di fronte “alla crisi di questo governo si sta delineando il profilo di un partito baricentro a patto che sappia uscire dal Nazareno e incontrare l’Italia che produce e che soffre”.