Zootecnia: Budai (Lega), nuovi vincoli costringono aziende a chiudere

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“Solo un cambiamento culturale, prima da parte delle istituzioni e della burocrazia, permetterebbe il gioco di squadra e l’unità enfatizzati dal ministro triestino Stefano Patuanelli per salvare il settore lattierocaseario. Chi, come me, passa la sua vita a lavorare in stalla perché ha scelto di essere un imprenditore agricolo continuando la tradizione di famiglia, ha ben presente come sia stato arduo fare impresa negli ultimi 50 anni in questo settore”.

Lo scrive in una nota il consigliere regionale Alberto Budai della Lega, commentando l’intervento a Trieste del ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, e ribadendo come “servono centinai di adempimenti burocratici per far sopravvivere un’impresa agricola con i fatturati che spesso non garantiscono la competitività sul mercato”.

L’esponente della Lega ricorda “l’odissea delle quote latte, la direttiva nitrati, i prezzi delle materie prime ormai fuori mercato e, non ultima, la difficoltà che gli allevatori hanno dovuto affrontare durante la pandemia quando, malati di Covid, non sapevano come poter sfamare e mungere le loro vacche”.

“In Austria e in Baviera gli allevatori sono al centro del sistema e la zootecnia è strategica anche per il ciclo di vita, mentre da Roma a Bruxelles spesso e volentieri si punta il dito verso questo comparto. Sarebbe, quindi, bene che il ministro esplicitasse la sua posizione sull’importanza della transizione ecologica in zootecnia – conclude Budai – alla luce delle più disparate accuse che il settore ha subito, come di favorire l’aumento del buco dell’ozono o la diffusione della pandemia, affinché non rappresenti solo nuovi vincoli che costringono le aziende a chiudere”.