Alcool, assembramenti e schiamazzi. Le città si muovono per controllare la movida

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Schiamazzi, assembramenti, ubriachezza molesta, rifiuti lasciati ovunque.

Un po’ tutte le città d’Italia dal nord al sud stanno facendo i conti in questi giorni con la ripresa delle attività “notturne”. Complice l’allungamento del coprifuoco e l’andamento tutto sommato contenuto dei contagi le strade dei centri storici si riempiono quotidianamente di giovani desiderosi di riconquistare la libertà perduta.

Il tutto però condito spesso da intemperanze e da mancato rispetto di regole basilari di civiltà. Per questo motivo sono tante le amministrazione che stanno procedendo a nuove misure per evitare assembramenti e per scongiurare i danni ai propri centri storici.

Misure che vanno dal divieto di somministrazione di alcolici dopo una certa ora a presidi di polizia e carabinieri per evitare gli assembramenti. Esposto a Bologna contro movida I comitati e le associazioni dei residenti delle ‘zone della movida’ di Bologna, in primis la zona universitaria e piazza San Francesco, tornano alla carica per “chiedere alle Autorità cittadine- prefetto, sindaco, questore e procuratore- concreti ed efficaci interventi per riportare la situazione ad un’accettabile condizione di vivibilità”.

E’ quanto si legge nell’esposto sottoscritto da 12 realtà del centro storico bolognese, che denunciano “la dilagante presenza di spacciatori che operano indisturbati e in maniera sempre più sfacciata e aggressiva, oltre all’indecente uso di sostanze stupefacenti sui gradini e negli androni dei palazzi anche in pieno giorno”.

Ma anche “l’insopportabile inquinamento acustico notturno dovuto alla presenza di centinaia di individui che commettono anche gravi atti di vandalismo, gli schiamazzi, i canti e le urla di gruppi di giovanissimi, spesso ubriachi, senza che quasi nessun controllo venga esercitato dalle Forze dell’ordine, l’abitudine, da parte di gruppi itineranti per le strade e sotto i portici, di eseguire veri e propri concerti di strumenti a percussione in piena notte, anche con l’utilizzo di casse acustiche, e l’incontrollato spaccio abusivo di alcolici“.

Da qui la richiesta, “ancora una volta”, di “attivare concrete misure di contrasto e prevenzione di tutte le attività criminose o non rispettose delle elementari norme di comportamento, con l’impiego di mezzi e forze adeguate”, da parte delle associazioni, che ricordano al sindaco e al prefetto che “è loro preciso dovere mettere in atto tutte le misure necessarie per impedire che vengano arrecati danni permanenti alla salute psicofisica dei cittadini e che è loro compito tutelarne il decoro e la dignità in ogni circostanza.

La sottrazione di queste tutele- concludono- è un grave atto di omissione che, a nostro avviso, non può più essere tollerato”. Alcolici vietati a Quartu Chi pensava di spostarsi da Cagliari al lungomare della vicina Quartu Sant’Elena per darsi alla pazza gioia, e dribblare così le restrizioni al consumo di alcol fuori dai locali la sera, dovra’ rivedere i suoi piani.

Il sindaco della terza citta’ della Sardegna per numero di abitanti, Graziano Milia, ha deciso d’imprimere una stretta simile a quella adottata qualche settimana fa dal collega di Cagliari. Un’ordinanza firmata oggi vieta anche sul litorale di Quartu la vendita di bevande (pure quelle analcoliche) in contenitori di vetro e lattine e il consumo in strada dalle 21 alle 6. Le restrizioni, decise per prevenire episodi di violenza e intemperanze e contenere il rischio di assembramenti e l’abbandono incontrollato di rifiuti, soprattutto sul lungomare Poetto, resteranno in vigore fino al prossimo 31 ottobre.

Il divieto di vendita di bevande riguarda, in particolare, le aree nei 300 metri dal perimetro in cui si svolgono manifestazioni pubbliche e le aree demaniali, retrodemaniali e le pertinenze di viale Golfo di Quartu. Negli altri casi, la vendita per asporto e la somministrazione sono consentite solo in bicchieri di carta o plastica. Le consumazioni saranno consentite esclusivamente nei locali o nei dehors autorizzati, con obbligo per l’esercente di smaltire bottiglie e lattine una volta che il cliente ha finito di consumare.