ASSUNZIONI PA E ANTICORRUZIONE: IL DL BRUNETTA NON CONVINCE

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A un primo esame la bozza del decreto per il reclutamento nella Pubblica amministrazione delle figure necessarie all’attuazione del Recovery lascia spiazzati e desta numerosi dubbi

E’ evidente come non siano state accolte le indicazioni del MoVimento 5 Stelle rispetto soprattutto alla selezione e all’inclusione dei giovani, che dovrebbero poter accedere alla #PubblicaAmministrazione senza particolari limitazioni. Invece sembrano relegati a posizioni di basso profilo, tramite contratti di formazione e apprendistato come se la #PA fosse un’azienda.
Ci preoccupa molto la previsione di una sorta di “chiamata diretta” di soggetti “altamente qualificati”, ai quali saranno richieste specifiche competenze ed esperienze professionali che limitano di fatto tantissimo l’ambito soggettivo della selezione.

Se da una parte comprendiamo la necessità di munire le PPAA di personale all’altezza della sfida epocale della gestione e attuazione dei progetti del Recovery, appare davvero indigeribile la riserva del 40% dei posti ai soggetti così selezionati per i futuri concorsi ordinari che dovessero bandirsi per accesso a tempo indeterminato. In questo modo si prefigura un’elusione dell’articolo 97 della Costituzione in quella parte in cui si stabilisce che ‘agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso’.
Altre criticità riguardano il tema dei controlli: questi sembrerebbero essere attribuiti agli stessi soggetti che dovrebbero essere controllati. In vari punti della bozza sono presenti passaggi che lasciano prefigurare un ridimensionamento di fatto dei poteri dell’ #Anac.
Accade, ad esempio, nell’art. 6 dove si prevede che il controllo sui Piani #anticorruzione non spetti all’Autorità anticorruzione ma venga trasferito in capo alle PPAA, e all’articolo 8, nella parte in cui dispone l’istituzione di 8 figure dirigenziali per ‘attività di controllo’ tra cui rientrano l’anticorruzione e la trasparenza.
Inoltre non ci è sfuggita una norma del dl Semplificazioni che attribuisce alle pubbliche amministrazioni la facoltà di stipulare protocolli di intesa con la Guardia di Finanza, prerogativa conferita all’Anac.

Appare pertanto fondato l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal presidente dell’Anac Giuseppe Busia e ci auguriamo che il testo definitivo chiarirà ogni dubbio perché, soprattutto in tema di controlli, non si possono avere esitazioni. Diversamente, presenteremo degli emendamenti per modificare il testo in sede di conversione

Vittoria Baldino