BEPPE GHISOLFI, “Alle piccole imprese servono aiuti a fondo perduto”

0
63

Alle piccole imprese servono aiuti diretti e “a fondo perduto”. Anche perché il decreto liquidità approvato due settimane fa è intervenuto di fatto quasi esclusivamente sul fronte delle garanzie fornite alle banche per accelerare, nel rispetto beninteso di procedure vigenti già prima e “non modificate”, la concessione di prestiti “che dovranno essere poi restituiti a tutela degli stessi risparmiatori e depositanti”.

Lo ha ribadito il Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi in collegamento skype dalla propria abitazione di Cervere, intervenuto, per la seconda volta in quindici giorni, nell’Arena di Massimo Giletti, nella puntata assai dibattuta e dedicata alla prossima fase 2, quella in cui l’economia dovrà ripartire con il rischio però che molte piccole e piccolissime imprese manchino all’appello per oramai azzerata liquidità.

In un dialogo interattivo con gli onorevoli Daniela Santanché (Fratelli d’Italia) e Paolo Cento (Verdi, ex viceministro all’economia nel governo Prodi 2), Ghisolfi ha ribadito che il decreto del Governo non ha modificato le previgenti leggi procedurali e bancarie di derivazione sia nazionale che europea. Il provvedimento approvato due settimane fa quindi rappresenta una norma in più a cui il settore del credito deve adeguarsi, e i soldi pubblici previsti sono garanzie e non risorse date a fondo perduto. Queste ultime, pertanto, restano la sola vera ancora di salvezza per moltissime aziende di piccole e piccolissime dimensioni, e alla fine anche lo Stato Italiano dovrà seguire quanto già realizzato da tempo da America, Inghilterra e Germania, assegnando risorse finanziarie che non debbano essere poi restituite da chi ne beneficia.

Beppe Ghisolfi ha infine tenuto a ringraziare i dipendenti degli istituti bancari impegnati a garantire l’apertura degli sportelli in questa fase e l’operatività di normative complesse e in continuo cambiamento.