Biden ritira l’appoggio Usa all’Arabia Saudita in Yemen, “la guerra deve finire”

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La guerra nello Yemen “deve finire”. Così il presidente Joe Biden durante il suo discorso al dipartimento di Stato annunciando il ritiro del sostegno degli Usa all’offensiva militare della coalizione guidata dall’Arabia Saudita. “Per sottolineare il nostro impegno, poniamo fine a tutto il sostegno americano alle operazioni offensive nello Yemen, compresa le vendite rilevanti di armi”, rimarca Biden. Washington, aggiunge il presidente, “continuerà ad aiutare e sostenere l’Arabia Saudita nella difesa della sua sovranità”. “L’America è tornata, la diplomazia è tornata”: Biden invia questo “messaggio al mondo””, promettendo di ricostruire le alleanze e definendo i diplomatici statunitensi “la faccia dell’America”.

Il capo della Casa Bianca parla anche di Cina. “Risponderemo direttamente alle sfide poste alla nostra prosperità, alla nostra sicurezza e ai nostri valori democratici dal nostro più serio competitor, la Cina”, avverte. “Contrasteremo gli abusi economici della Cina, il suo corso di azioni aggressivo contro i diritti umani, sulla proprietà intellettuale e sulla governance globale – aggiunge – ma saremo pronti a lavorare con Pechino se sarà nell’interesse dell’America”.

Infine, Biden chiede il “rilascio immediato senza condizioni” del leader dell’opposizione russa Alexei Navalny. Il presidente Usa dice di aver avvertito il capo del Cremlino, Vladimir Putin, durante il loro colloquio telefonico della scorsa settimana che non tollererà più “lasciapassare”. Nel suo intervento al dipartimento di Stato, il nuovo capo della Casa Bianca promette una linea dura contro gli abusi del Cremlino, a partire dall’interferenza nelle elezioni americane, e contro gli “autoritarismi”, con una chiaro riferimento all’arresto del leader dell’opposizione.