Cultura. Ok in Aula a Programma triennale interventi

0
84

Assessore Felicori e Marchetti (Pd): “Triennio di crescita, riconfermare il trend”

Votata anche la risoluzione a sostegno delle sale cinematografiche di Pd, Er Coraggiosa e Lista Bonaccini. Astenute le opposizioni

Per il cinema e l’audiovisivo in Emilia-Romagna quello appena terminato è stato un triennio di crescita secondo tutti gli indicatori, per questo l’obiettivo è continuare il percorso, rafforzandolo ulteriormente. Sono queste le parole dell’assessore alla Cultura, Mauro Felicori, che in Aula ha presentato il nuovo programma triennale 2021-2023 di intervento per il settore, votato con 27 voti favorevoli e 17 astenuti.

Rafforzare ulteriormente il sostegno al cinema, sia nella produzione che nella distribuzione, migliorare i servizi, dagli archivi alle banche dati, puntare sull’internazionalizzazione del sistema culturale in Emilia-Romagna: questi i punti centrali del programma basato sulla legge regionale 20 del 2014. “Una legge che ha raggiunto in pieno il suo obiettivo- spiega Felicori- visto che è aumentata la capacità del contributo regionale di attivare ulteriori risorse”. Dati alla mano, dal confronto tra il primo triennio e l’ultimo 2017-2020, emerge, come spiega Felicori, “un maggiore sostegno alle opere, da 81 a 132 con un aumento del 61 per cento”, e un fondo “sempre più appetibile” che “è stato incrementato fino ad arrivare ad oltre 2,5 milioni di euro nel 2020”. Nel settore del cinema si registra un “aumento del 57 per cento delle figure professionali coinvolte” e delle giornate di lavoro, mentre “nell’audiovisivo l’occupazione è aumentata del 23 per cento”.

L’assessore cita anche alcuni film che hanno ottenuto importanti riconoscimenti di critica e di pubblico come ‘Diabolik’ dei Fratelli Maletti, ‘Volevo nascondermi’ di Giorgio Diritti e ‘Mio fratello rincorre i dinosauri’ di Stefano Cipani. Grande successo anche per il documentario ‘Il varco’, la serie ‘Coliandro’ per la Rai, ‘Summertime’ per Netflix e i numerosi cortometraggi che si sono distinti a livello nazionale. “Abbiamo poi anche degli ottimi festival, eccellenze che nascono spesso nei centri minori e svolgono un importante ruolo nella diffusione della cultura- aggiunge l’assessore- dobbiamo però aumentare la loro capacità di renderli anche motori economici”. L’assessore, infine, pur ammettendo l’importanza delle sale cinematografiche (“Bisogna aiutarle ad ammodernarsi e migliorarsi”), sottolinea anche il fondamentale ruolo svolto dalle piattaforme in epoca Covid e sottolinea come il “digitale rappresenti un’opportunità””.

“La legge regionale 20 del 2014 di sostegno al cinema e audiovisivo ci conferma la scelta politica di puntare ancora su questo settore – aggiunge Francesca Marchetti, presidente della Commissione Cultura, e prima firmataria anche della risoluzione (di Pd, Er Coraggiosa e Lista Bonaccini) abbinata al programma che chiede alla Giunta “sostegni straordinari alla rete di sale cinematografiche tradizionali della regione, inserendoli nei ristori previsti dalla Regione, e a porre l’attenzione, anche a livello nazionale, sul loro ruolo”. Risoluzione votata e approvata in Aula.

“La caratteristica fondante di questa legge è stata proprio il lavoro di integrazione svolto con i diversi assessorati, che ha portato a un aumento della qualità e quantità dei consumi anche grazie a una nuova programmazione comunitaria- spiega Francesca Marchetti-. Da qui è necessario continuare a puntare sulla promozione del nostro territorio. La Film Commission regionale deve ottenere ancora più visibilità a livello internazionale”. La consigliere dem sottolinea inoltre il sostegno della Regione al settore cinema e audiovisivo in epoca Covid. “Bisogna consolidare ulteriormente questi interventi per migliorare la competitività del nostro tessuto produttivo” aggiunge. Ma, soprattutto, ed è il tema della risoluzione, “ci vuole un intervento straordinario per sostenere le sale cinematografiche tradizionali, d’essay, monosale e quelle dei piccoli centri, in particolare delle zone montane, circa 200 in Emilia-Romagna. Sono presidi sociali importanti, fondamentali per garantire un diritto alla fruizione a tutti, ora sono messe a dura prova dalla crisi economica tanto che potrebbero chiudere nella misura del 20/25 per cento”. Infine, conclude la consigliera, “solo la presenza di una rete capillare di cinema può consentire alla Regione di svolgere quella politica di qualificazione del territorio, di crescita civile, sociale e culturale dei propri cittadini e di reale sviluppo per l’intera filiera che ci si prefigge”.

Per Federico Amico (ER Coraggiosa) questo “è un piano che ci permette di affrontare un argomento in chiave positiva, sapendo che su questo abbiamo investito diverse risorse. Ma ricordiamoci che senza le sale rischiamo di non trovare una platea sufficiente. Vero che ci sono le piattaforme di streaming, ma serve la proiezione all’interno della sala, non solo per una questione comunitaria, ma anche per la promozione del prodotto. Le sale piccole fanno un lavoro di tessitura territoriale e, soprattutto, le contrattazioni per approdare su piattaforme streaming non sono sostenibili per tutti i produttori. Non è un tema dal sapore nostalgico, ma sappiamo che queste sale svolgono una funzione fondamentale, tanto che nel corso degli anni hanno saputo integrare la semplice programmazione con la formazione cinematografica e hanno saputo interagire con le scuole”.

Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) punta l’attenzione sulle “ottime ricadute economiche” che dimostrano quanto il sostegno artistico coinvolga direttamente lo sviluppo del territorio. Anche “le scelte di marketing con la partecipazione a festival internazionali vanno in questa strada”. Importante dunque continuare a “tenere alto il profilo sia nella promozione e distribuzione” e riconfermare la stessa linea anche per il triennio 2021-2023.

Un piano, però, che non ottiene la fiducia delle opposizioni, perché, come spiega Matteo Montevecchi (Lega) “non possiamo giudicare in modo positivo il piano triennale precedente. Ci piacerebbe approfondire e capire come mai certe tematiche, principalmente di carattere ideologico, siano state cosi prese in considerazione e capire come mai la Regione abbia stanziato soldi pubblici per opere che non possiamo condividere, come i 105mila euro per ‘Gli anni amari’, film celebrativo di Mario Mieli. Monitoreremo con attenzione le scelte che farà la Giunta, perché siano scelte meno ideologiche e più di promozione del territorio”.

Igor Taruffi (ER Coraggiosa) non dimentica che “quando parliamo di cultura parliamo di un comparto che conta 35 mila imprese nella nostra regione. Consideriamo quindi anche le ricadute economiche e l’occupazione di chi lavora in questo settore”.

Silvia Zamboni (Europa Verde), infine, apprezza “che il fondo sia arrivato a 2 milioni e mezzo, perché questo è un settore con tante ore lavorate e moltissimi lavoratori coinvolti. Film come ‘Volevo nascondermi’ e ‘Mio fratello insegue i dinosauri’ accrescono il patrimonio culturale, così come il lavoro prezioso che fa la Cineteca di Bologna”.

(Francesca Mezzadri e Margherita Giacchi)