“FALLIMENTO” – di Beppe GHISOLFI

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Tratto da “ Lessico Finanziario “ di Beppe Ghisolfi – ARAGNO Editore

Spesso si dice anche default. Significa che la società non è più in grado di andare avanti e di pagare dipendenti, fornitori e banche. In questi anni di crisi sono numerose le aziende che chiudono. Ci sono varie tipologie di fallimento, con maggiori o minori responsabilità per l’imprenditore. Non entriamo nei particolari. Aziende che falliscono significa meno ricchezza e meno posti di lavoro. Basta seguire le cronache per vedere ovunque operai che protestano per la chiusura delle fabbriche.

 

Per un certo periodo, dopo il licenziamento, scatta sotto varie forme la cassa integrazione e il dipendente riceve un compenso ridotto ma utile per sopravvivere andando alla difficile ricerca di un altro posto di lavoro. Nel 2017 purtroppo la disoccupazione ha superato il 12 per cento, quella giovanile il 40 per cento. Le difficoltà maggiori però le incontra chi perde il lavoro verso i cinquant’anni. A quell’età è raro che venga presa in considerazione una richiesta di lavoro.