I Sindaci sono la “prima linea” dello Stato rispetto alle esigenze e alle domande dei cittadini

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Svolgono un ruolo prezioso ed appassionato per prendersi cura delle rispettive comunità; sono gravati da responsabilità quotidiane importanti e da sempre non correttamente soppesate

Adeguare le loro indennità di funzione in relazione alle enormi responsabilità che assumono vuol dire restituire dignità all’esercizio di un ruolo fondamentale per la Repubblica.
Cosa prevede la proposta di legge? A seconda della dimensione delle città l’indennità di funzione del Sindaco viene parametrata a quella del Presidente della Giunta regionale o a quella del Consigliere regionale, in una proporzione legata alla dimensione demografica del comune.

Ad esempio, il Sindaco di una città di media dimensione (40.000 abitanti) oggi percepisce un’indennità di funzione lorda mensile di 3.114,23 euro, pari ad una indennità netta di 2.082 euro; con le modifiche proposte dal disegno di legge il lordo mensile salirebbe a 6.900 euro, pari a 4.048 euro netti. I Sindaci dei Comuni più piccoli, fino a 3.000 abitanti, percepirebbero un’indennità di circa 2.000 euro netti mensili.

Si tratta all’incirca di un raddoppio dei valori attuali.
Eppure credo non basti. Se oggi sempre meno persone vogliono candidarsi per una carica così bella e faticosa allo stesso tempo, è anche perché fare il Sindaco è diventata una missione.

Con alcuni colleghi del Gruppo Senatori PD stiamo lavorando ad altri disegni di legge – che depositeremo a breve – che vogliono incidere su alcune criticità che riguardano l’esercizio della funzione di Sindaco come la revisione dell’abuso d’ufficio, le incompatibilità, il funzionamento delle Città metropolitane. Un “pacchetto” di disegni di legge che vogliono migliorare le condizioni di esercizio delle funzioni dei primi cittadini delle nostre città.

Eugenio Comincini