IL BREVETTO DALLE UOVA D’ORO ED I TRUCCHI PER DIFENDERLO

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di Mario GIORDANO

Lo so che cosa dicono adesso nelle stanze delle aziende farmaceutiche… “Ma come Giordano? Nono lo sai che i prezzi dei farmaci in Italia sono tra i più bassi che altrove?”… Ma sei prezzi restano segreti come si fa a sapere se sono i più bassi? – Ma nooo, Giordano non l’hai sentito Massimo Scaccabarozzi? Sì rispondo, il presidente di Farmindustria… Ma lo stesso Scaccabarozzi aggiunge che insieme alla trasparenza in una specie di ossimoro farmacologico c’è pure la riservatezza che peraltro serve per tutelare l’accordo raggiunto e ci fa guadagnare tutti; insomma una specie di miracolo della fede farmindustriale. Ecco i miei dubbi. Una delle prove che in genere viene portata da Farmindustria a sostegno della tesi secondo la  quale il prezzo dei medicinali da noi più basso che altrove è la carenza di alcuni di essi. Ma Giordano, lo sai perchè in Italia mancano i medicinali? Perchè conviene portarli all’estero per guadagnare di più… Ma sarà davvero così? chiedo aiuto all’ex direttore generale dell’Aifa Luca Li Bassi. Se fosse vero quello che dicono le aziende, il problema dei farmaci carenti ci dovrebbe essere solo in Italia, invece il problema è generale, causato da cosa? I prezzi non c’entrano. Certamente è che aziende farmaceutiche anche nel nostro Paese mettono in atto qualsiasi strategia per tenere il prezzo alto del farmaco. Infatti fra il 2009 e il 2017 siamo il Paese che ha multato di più i signori dei Big Pharma per un totale di 198,5 milioni di euro contro i 175 dell’Inghilterra e gli 81 della Francia. In Austria una soluzione di cloruro di sodio per infusione ha avuto un incremento del 2584 per cento come anche  nel caso dell Xalatan, farmaco che cura il glaucoma finanziato, tra l’altro in America, con i soldi pubblici. Nel 2003 è stato poi acquistato dalla Pfizer che ovviamente lo ha considerato “la gallina dalle uova d’oro”. Così nel 2009, quando il brevetto scadeva in Italia, il colosso della pillola blu ne ha chiesto il prolungamento, motivandolo con l’esigenza di sperimentarne la versione pediatrica… Versione pediatrica? Davvero?… un po’ strano visto che il glaucoma oculare colpisce le persone anziane. Nel 2012 la Pfizer venne condannata per queste pratiche dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato con oltre 10milioni di euro di multa, confermati poi nel 2014 dal Consiglio di Stato per “un palese ed istinto anticoncorrenziale, volto a procrastinare la commercializzazione dei farmaci generici con notevoli danni anche al servizio sanitario nazionale”. L’indagine ha rivelato che l’azienda aveva creato un vero e proprio gruppo di lavoro chiamato LOE LOSS of EXCLUSIVITY ossia perdita dell’esclusiva) per fare in modo che il LOE non si verificasse, e quindi senza esclusiva  solo in Italia ci rimettiamo 40milioni di euro. Il danno provocato con questo comportamento al Servizio sanitario è stato calcolato pari a 14 milioni di euro. Ma facciamo un po’ i conti: per consentire ad un’azienda di incassare 40 milioni di euro in più si fa in modo che ci siano 14 milioni di euro in meno per i malati. Confezioni da 14 capsule e 28 capsule hanno quasi lo stesso prezzo. E poi ancora.. Domenico De Felice ha scritto nel suo blog di un farmaco che viene venduto come collirio e anche come gocce per il mal d’orecchio: stesso flacone, stesso prodotto… il collirio costa 9 euro le gocce per l’orecchio 15 euro. Chiedo perchè, non ho risposta

TRATTO DAL LIBRO

SCIACALLI – VIRUS, SALUTE E SOLDI

(CHI SI ARRICCHISCE SULLA NOSTRA PELLE)