“La più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale”

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Così Amnesty International ha definito i fatti di #Genova2001 e le aberranti violenze alla scuola Diaz e a Bolzaneto

Sono trascorsi 20 anni dal G8 di Genova, passato alla storia per le proteste violente, la morte di Carlo #Giuliani e per i pestaggi nella scuola Diaz.
Il 20 luglio cortei di protesta non violenti partirono in diverse zone della città.
Nel primo pomeriggio iniziano gli scontri con la polizia, e il colpo di pistola sparato dal carabiniere Mario Placanica da un Land Rover Defender che uccide Carlo Giuliani, manifestante 23enne.

Indagato per omicidio, Placanica è stato prosciolto sia dalla giustizia italiana sia da quella europea, avendo agito per legittima difesa.
Nonostante la morte del ragazzo, il G8 prosegue e viene portato a termine tra ulteriori disordini.
Il 21 luglio le forze dell’ordine fanno irruzione nelle scuole Diaz e Pascoli, concesse come dormitorio ai manifestanti, per una perquisizione.
Nonostante nessuno opponga resistenza, la maggior parte degli occupanti viene picchiata e arrestata, per poi essere rilasciata nei giorni successivi.
La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha condannato i fatti della scuola Diaz, qualificandoli come tortura.
Al termine degli scontri dei tre giorni, 329 arrestati sono risultati estranei ai fatti contestati o non sono state individuate responsabilità specifiche a loro carico.
A 20 anni di distanza, lo scorso 24 giugno, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha rigettato il ricorso di alcuni poliziotti condannati per i gravissimi fatti del 2001.

Dobbiamo imparare da quegli anni, dobbiamo imparare da tutto quell’orrore. Per non commettere gli stessi errori.

Stefania Ascari