L’attività umana è la causa dominante del riscaldamento globale

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idrogeno

Gli ultimi trent’anni sono stati i più caldi della storia

Questo riscaldamento causa eventi meteorologici estremi, le alluvioni, i nubifragi ed i disastri naturali come la siccità o lo scioglimento dei ghiacciai. I cambiamenti climatici sono provocati da vari fattori, tra cui uno dei più rilevanti è l’uso di fonti di energia fossile, come il carbone, il petrolio o il gas.

La transizione energetica è davvero tale se si passa da fonti di energia fossile, che con le loro emissioni alterano il clima e inquinano l’aria, a fonti di energia rinnovabili come l’eolico e il solare, nonché l’idrogeno verde, prodotto appunto da solare o eolico, poiché le fonti rinnovabili non producono emissioni climalteranti e si parla in questo caso, ma solo in questo caso, di emissioni zero.

Pertanto, è fondamentale comprendere che non ci possiamo permettere una transizione intermedia tra il carbone e le rinnovabili, attraverso il gas, perché l’investimento nelle centrali termoelettriche a gas ha tempi di ritorno incompatibili rispetto agli obiettivi e perdiamo la gara con il tempo per arrestare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi centigradi, soglia limite stabilita dagli accordi di Parigi sul clima. Insomma, in tal modo, spostiamo la soluzione dei problemi di decenni. Un investimento in una centrale termoelettrica a gas, infatti, si ammortizza in trenta/quaranta anni.

Non c’è più tempo da perdere e come indica l’Unione europea, dobbiamo investire in energie rinnovabili per accelerare la transizione ecologica. Altrimenti potrebbe essere troppo tardi.
L’idrogeno pulito è la chiave strategica del cambiamento. E con i finanziamenti europei le imprese possono svolgere un ruolo guida nella transizione verso l’energia verde.

L’idrogeno pulito in pochi anni diventerà competitivo, anche se oggi rappresenta solo una piccola parte del mix energetico. L’idrogeno ottenuto da fonti di energia rinnovabili contribuirà alla decarbonizzazione dell’industria pesante e del trasporto merci su strada, che altrimenti bruciano molti combustibili fossili.
Inoltre l’idrogeno può anche essere stoccato nelle celle a combustibile, che sono essenzialmente batterie di grandi dimensioni, e utilizzato così in modo flessibile in tutti i settori dell’industria, dei trasporti, dell’energia e dell’edilizia, senza la fluttuazione dell’approvvigionamento che si registra quando si usano fonti che dipendono da condizioni atmosferiche, quali l’energia eolica e solare.
L’uso dell’idrogeno pulito sarà un passo fondamentale per raggiungere l’obiettivo dell’Unione europea di rendere il continente europeo climaticamente neutro entro il 2050. L’Italia ha il dovere di programmare subito gli investimenti necessari a raggiungere questo obiettivo, e quindi non dobbiamo sprecare risorse importanti nell’energia fossile.

Gregorio de Falco