LE BIBLIOTECHE? STRUMENTO DI BENESSERE E GARANZIA DI UN WELFARE CULTURALE

0
131

MA SERVE INVESTIRE DI PIÙ

Conclusa la prima tappa del Convegno Stelline. Ieri la tavola rotonda con un’analisi parziale dei dati della ricerca sull’impatto delle biblioteche pubbliche nella vita dei cittadini

TORINO – Si è concluso ieri sera il primo appuntamento del Convegno Stelline, il principale evento nazionale di formazione e incontro dedicato ai bibliotecari, giunto quest’anno alla sua ventiseiesima edizione e per la prima volta in 4 tappe, invece che nella tradizionale sede al Palazzo delle Stelline a Milano.

La prima, a Torino, si è svolta completamente online per ragioni sanitarie e con ottimi risultati anche in termini di partecipazione: ai 28 eventi proposti in un giorno e mezzo di convegno, hanno partecipato
1.620 persone. 200, in media, le iscrizioni ad ognuna delle sessioni principali, 50 in media a workshop ed eventi collaterali, con punte fino a più di 100. 115 gli iscritti alla sessione principale del Convegno scuola. “Sono appuntamenti utili a porre all’attenzione di tutti la necessità di un piano nazionale condiviso sul ruolo fondamentale che le biblioteche di pubblica lettura possono interpretare
in questa fase di progettazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”, ha asserito in apertura l’Assessora alla cultura del Comune di Torino Francesca Paola Leon.

Una necessità sottolineata a più riprese da Rosa Maiello, Presidente Nazionale Associazione Italiana Biblioteche, che ha anche evidenziato l’urgenza di una rivisitazione del “tessuto legislativo, ad oggi molto sfrangiato, sul tema delle biblioteche, che non sono scrigni ma organizzazioni. Vanno rafforzate le competenze professionali anche alla luce delle trasformazioni digitali, investendo innanzitutto sul percorso di formazione dei bibliotecari” Il convegno si era aperto nel pomeriggio di giovedì con il filosofo David Weinberger, uno dei più autorevoli studiosi degli impatti di Internet sulla società, che aveva posto l’accento sul ruolo sociale delle biblioteche nell’era dell’Intelligenza Artificiale.

È seguito un approfondimento sull’utilizzo delle piattaforme digitali e dei dati nello sviluppo di servizi rivolti agli utenti delle biblioteche, a cui hanno preso parte MAURIZIO VIVARELLI (Università di Torino), MARCO MELLIA (SmartData Politecnico di Torino), GINO RONCAGLIA (Università Roma Tre), ROSSANA MORRIELLO (Servizio Programmazione Sviluppo e Qualità, Politecnico di Torino), coordinati da STEFANO PARISE, Direttore Area Biblioteche del Comune di Milano. La mattina di venerdì 26, coordinata da MASSIMO BELOTTI, presidente dell’Asssociazionei Biblioteche oggi, è stata dedicata a tratteggiare gli scenari e le prospettive delle biblioteche pubbliche, partendo dall’esperienza torinese (CECILIA COGNIGNI, Biblioteche civiche torinesi), con una lettura di quanto abbia inciso e che cosa possa insegnare per il futuro la lezione del Covid (LUCA DAL POZZOLO, Direttore dell’Osservatorio Culturale del Piemonte), come modelli fondati su integrazione e sinergie possano contribuire a realizzare delle vere e proprie piattaforme collaborative, non solo in senso tecnologico (ALESSANDRO BOLLO, Direttore del Polo del ’900), e quale contributo sociale rappresenti la biblioteca come spazio complesso, dove trovare non soltanto libri, periodici e giornali, ma anche quei supporti e quelle attività che attorno alla produzione culturale gravitano, in forma analogica e/o digitale (SERGIO PACE, Referente del Rettore per i Servizi bibliotecari, archivistici e museali, Politecnico di Torino) e con gli interventi in video di ANNALISA CICERCHIA (Economista della cultura ISTAT e co founder CCW) ed ENRICA PAGELLA (Direttrice Musei Reali-Torino).

LA BIBLIOTECA PER TE: RICERCA E TAVOLA ROTONDA
Nel pomeriggio di venerdì, la tavola rotonda La biblioteca per te: utenti, stakeholder, decisori (e bibliotecari) a confronto, ha avuto al centro la ricerca “La biblioteca per te”, la più vasta indagine realizzata in Italia – quasi 60.000 persone raggiunte da dicembre ad oggi – sull’impatto e il valore delle biblioteche pubbliche orientata al benessere e alla qualità della vita dei cittadini. Frutto di un lavoro di condivisione e confronto crossover tra mondo della ricerca, biblioteche e territorio, l’indagine ha visto impegnati il Coordinamento della Rete delle reti e la Commissione Nazionale Biblioteche Pubbliche dell’AIB, con la supervisione scientifica di BIBLAB – Laboratorio di biblioteconomia sociale e ricerca applicata alle biblioteche dell’Università La Sapienza di Roma. L’obiettivo, approfondire l’uso dei servizi bibliotecari, il ruolo delle biblioteche, i benefici ricercati dalle persone e l’impatto generato dalla loro frequentazione in termini di benessere e qualità della vita, fornendo così al contempo, a tutti i portatori di interesse, un quadro chiaro sul loro posizionamento e sulle opportunità che offrono ai territori. Ne emerge – sono dati ancora parziali, l’indagine termina il 31 marzo – il profilo di un utente medio tra i 35 e i 54 anni, donna, con un titolo di studio alto e quello della biblioteca come un luogo prossimo, vicino, familiare che offre importanti possibilità e opportunità di crescita culturale sia per se stessi sia per la propria famiglia. Di fronte alla chiusura delle biblioteche per l’emergenza Covid-19, ciò che è mancato, infatti, è la grande opportunità che esse offrono di leggere gratuitamente, di poter intercettare nuovi stimoli ed essere guidati da professionisti nella scelta, di condividere una passione con altre persone, quindi le relazioni sociali che la frequentazione dallo spazio della biblioteca contribuisce a nutrire. A questo fattore contribuisce fortemente la prossimità fisica della biblioteca : il 66% dei partecipanti all’indagine dichiara di impiegare meno di 15 minuti di tempo per raggiungere la propria biblioteca Questo dato, insieme all’importanza attribuita alla
biblioteca e al ruolo che le viene riconosciuto, alimenta più di una considerazione: quando le biblioteche ci sono, infatti, vengono percepite come “prossime” sono apprezzate e ritenute fondamentali dai cittadini. Da qui, la necessità di investire nelle zone più depresse , dove le biblioteche non ci sono e non funzionano e l’importanza di un forte investimento nella formazione dei bibliotecari, percepiti dalla maggior parte dei partecipanti alla ricerca come interlocutori preparati a cui chiedere consigli e con i quali confrontarsi . “Questa ricerca è solo la più recente fra le numerose iniziative con le quali le biblioteche, fin dal primo lockdown, si sono mostrate vitali e proattive, nonostante la chiusura totale o parziale dei propri spazi, con l’obiettivo di mantenere vivo e attivo il contatto con le proprie comunità di riferimento”, ha commentato Chiara Faggiolani, professore associato di archivistica e biblioteconomia presso il Dipartimento di Lettere e culture moderne dell’Università La Sapienza, dove dirige il Laboratorio BIBLAB e curatrice del Report sui risultati parziali della ricerca, realizzato per la tavola rotonda tenuta oggi a Torino, durante la prima tappa del Convegno: La biblioteca per te: utenti, stakeholder, decisori (e bibliotecari) a confronto. La somministrazione dei questionari terminerà il 31 marzo pv e l’analisi dei dati raccolti verrà presentata a settembre a Milano, nel corso dell’ultima tappa del Convegno Stelline 2002. Alla tavola rotonda di commento ai risultati parziali della ricerca, coordinata da ENZO BORIO del Comitato esecutivo nazionale AIB, hanno partecipato CHIARA FAGGIOLANI, Università La Sapienza di Roma, CHIARA LANARI, responsabile segreteria Assessorato alla Cultura della Regione Toscana, ROSA MAIELLO, Presidente Nazionale AIB, FRANCESCA NAVARRIA, responsabile Settore Biblioteche della Regione Toscana, PAOLO RAMBELLI, Commissione Cultura ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio spa), PAOLA PASSARELLI, Direttore generale Biblioteche e Diritto d’autore, Mibact, ALDO PATRUNO, Direttore Generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione, VINCENZO SANTORO, Responsabile Cultura ANCI, MARINO SINIBALDI,
Presidente CEPELL, GIANNI STEFANINI, Coordinatore Rete delle Reti, VITTORIA POGGIO, Assessore Cultura, Turismo, Commercio di Regione Piemonte. Ne è emersa la necessità di un dialogo più serrato e proficuo tra Istituzioni e biblioteche per
mettere a punto un vero e proprio sistema di welfare culturale, che ha sempre visto coinvolte le biblioteche, come presidi culturali sul territorio. Si tratta ora, hanno sottolineato i partecipanti, di non dimenticare questo ruolo fondamentale delle biblioteche, che nel
Piano Nazionale di ripresa e resilienza rischiano di essere marginalizzate. “Nel piano Nazionale si parla – hanno fatto notare Rosa Maiello e Gianni Stefanini – di istituire Case dell’innovazione e della cultura digitale. Queste case esistono già da tempo, sono le
biblioteche”. Ma per svolgere appieno il proprio ruolo, è stato osservato a più voci, le biblioteche hanno bisogno di essere dotate, tutte, di strumenti digitali, che venga garantita la formazione ai bibliotecari, che venga stimolata l’innovazione dei processi oltre che dei prodotti. In parallelo al programma principale, venerdì 26 si svolto il Convegno Scuola, dedicato alle attività e ai servizi delle Biblioteche scolastiche in Italia, con un focus sull’esperienza torinese e la presentazione del nuovo Manifesto IFLA, con approfondimenti sulla situazione delle Biblioteche scolastiche nel mondo come centro di promozione culturale. Collegati al
convegno anche alcuni workshop tematici che hanno offerto occasioni di formazione agli insegnanti sull’organizzazione di attività didattiche in biblioteca, l’educazione, il sapere libero nella biblioteca scolastica, alla biblioteca digitale. I prossimi appuntamenti: Napoli (22-23 aprile), Firenze (giugno), e il tradizionale appuntamento di Milano al Palazzo delle Stelline, a fine settembre, a chiudere il percorso.