PRIMA LECTIO MAGISTRALE DEL BANCHIERE SCRITTORE ALLA SOCIETA’ CIVILE ALBANESE

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LA FINANZA DA MANUALE DI GHISOLFI PROTAGONISTA IN ALBANIA

Ampia partecipazione civica e istituzionale alla conferenza organizzata su piattaforma zoom dall’on. Teuta Vodo, Segretaria internazionale del Partito Socialista del Premier Edi Rama, con la sponsorizzazione tecnica dell’Associazione di categoria Confedes

La Finanza da Manuale di Beppe Ghisolfi, dopo gli eventi svoltisi negli anni passati nella provincia di Cuneo e culminati in diverse iniziative binazionali – dalla intitolazione delle strade a Ferrero fino ai gemellaggi industriali con Lezha e con Durazzo – mette a segno l’ulteriore successo della prima lectio magistrale svolta dal Banchiere e scrittore all’indirizzo del molto qualificato pubblico, rappresentativo della Società civile e istituzionale albanese che, lo scorso venerdì 5 marzo, si è riunito su piattaforma zoom grazie all’iniziativa della Fondazione di formazione politico-culturale “Qemal Stafa”.

L’evento, strutturatosi come vera e propria aula didattica interattiva con una trentina di partecipanti fra Studenti universitari, Accademici, Professionisti e Rappresentanti delle Istituzioni d’Albania – tra i quali la Parlamentare ed Economista Blerina Gjylameti – è stato coordinato dall’On. Teuta Vodo, Viceministro della Giustizia nella passata legislatura e attuale Segretaria internazionale del Partito Socialista del Premier Edi Rama.

Sono altresì intervenuti il giornalista Alessandro Zorgniotti, corrispondente dall’Albania e addetto stampa della Confedes – Confederazione datoriale e sindacale, e il traduttore Ridson Nokaj, Vicepresidente dell’Associazione della piccola e media industria Confapi di Modena.

Il Professor Ghisolfi – Vicepresidente del Gruppo europeo delle Casse di Risparmio, federazione continentale di Istituti di credito a cui aderisce anche l’Albania attraverso la propria Banca Commerciale Nazionale BKT – ha riepilogato le origini del proprio impegno, prima personale e poi istituzionale ed editoriale, a favore di un’educazione finanziaria accessibile, sul piano terminologico e vocabolario, alla generalità dei cittadini a partire da giovani, donne e piccole imprese, come peraltro è raccomandato dall’Ocse, l’Organizzazione mondiale per la cooperazione e lo sviluppo economico; accessibile, allo stesso tempo, in maniera altrettanto importante alle nostre classi dirigenti, a cominciare da alcuni settori della Politica e dei Mass-Media che talvolta utilizzano parole come deficit, debito, spread, bail-in, default, senza conoscere il loro esatto significato epperò inserendo le stesse nei provvedimenti che approvano, se sono politici, o nei reportage che leggono e scrivono, se sono operatori dell’informazione al pubblico.

Un ruolo importante può e deve essere svolto – ha aggiunto Ghisolfi nella generale approvazione dell’interessato pubblico di partecipanti – dall’emittenza radio-televisiva pubblica, che ai festival e ai programmi di cucina dovrebbe abbinare la messa in onda di rubriche dedicate all’alfabetizzazione economica generale, così come dalle stesse Istituzioni di regolazione e valutazione normativa: inserire un numero eccessivo di informazioni tecniche specialistiche all’interno di un contratto finanziario può essere altrettanto fuorviante che inserirne troppo poche, meglio sarebbe apporre una sorta di bollino che classifichi il livello di rischiosità del prodotto in questione e le ragioni di tale classificazione. Solo in questa maniera, ha sottolineato ancora il Banchiere scrittore, arriveremo al traguardo finale della missione dell’educazione finanziaria, che è quello di educare famiglie e risparmiatori, di oggi e di domani – i bambini in età scolastica – a diversificare le proprie scelte di investimento e di destinazione dei propri redditi e patrimoni per neutralizzare i rischi che tendono a crescere in momenti storici come quelli funestati da epidemie.

Infine una valutazione sul nuovo Governo Draghi – destinato a mandare in soffitta la stagione della cattiva politica e della cattiva spesa e a conferire all’Italia un’autorevolezza in campo politico-economico europeo e internazionale di cui potrà senza dubbio beneficiare anche la Repubblica di Albania, storico Paese amico e vicino di casa adriatico – e sul cammino di integrazione europea del Paese delle Aquile: appare evidente, anche se ciò dipenderà in buona misura dai negoziati fra Commissione Europea e Governo competente, che l’adesione albanese alla UE comporterà necessariamente la cessione di una quota della sovranità nazionale, ma a essa corrisponderà, come già adesso sta avvenendo nel regime della preammissione, la disponibilità di risorse finanziarie e di assistenza tecnica che, se integralmente utilizzate, offrono occasioni di sviluppo locale non possibili singolarmente.

La lezione si è conclusa con un confronto di ottimo livello fra Ghisolfi, nel ruolo di Banchiere Professore, e numerosi partecipanti alla conferenza che – come dichiarato in conclusione dall’On. Teuta Vodo – intende essere la prima di un più articolato programma di sensibilizzazione economica delle classi dirigenti albanesi nella sensibile fase del loro cammino europeo.